Mala tempora currunt in casa Modica calcio. Se sul campo l’undici rossoblu domenica dopo domenica sta tirando fuori la grinta e naviga a vele spiegate verso la zona play off lo stesso non si può dire per gli assetti societari che traballano pericolosamente e lasciano intravedere scenari incerti alla luce delle dimissioni del presidente Piero Cundari e dell’intera dirigenza. Il primo cittadino Ignazio Abbate, però, non si scompone più di tanto e rassicura i tifosi. “Il Modica calcio non morirà, noi non lo permetteremo e siamo pronti a fare la nostra parte. E’ una squadra che vanta una storia gloriosa e non saremo noi a scrivere la parola fine”. E’ stizzito il sindaco Abbate. Afferma di aver appreso della volontà di dimettersi da parte del quadro dirigenziale attraverso la stampa e di non aver mai ricevuto alcuna comunicazione ufficiale dai diretti interessati. E’ chiamato, inoltre, quotidianamente a fornire risposte concrete ai tanti cittadini e ai lavoratori che versano in una difficile situazione economica e quella relativa alla salvezza della squadra è una preoccupazione della quale farebbe chiaramente a meno. Ma di tirarsi indietro non se ne parla.
“Quando Cundari riterrà opportuno lasciare tutto e andarsene prenderemo noi in mano la gestione della società e terremo ben salde le redini” annuncia Abbate. “Che sia chiara una cosa, però: non deve lasciare debiti e prima di andar via dovrà dare conto e ragione dei contributi ricevuti l’anno scorso dalla passata amministrazione. Vogliamo sapere che fine hanno fatto quei soldi e tanto per fare un esempio, gli abbiamo affidato un campo in erba e ce lo sta restituendo in terra. Da Palazzo San Domenico, comunque, supporteremo qualunque persona di buon senso che deciderà di spendersi in prima persona per la squadra almeno fino al 30 giugno, momento in cui potremo pensare con più calma ad una programmazione futura”.
Perché secondo lei Cundari ha annunciato di voler aspettare il 15 novembre prima di lasciare Modica? Si aspettava una sua chiamata? Voleva essere convinto da lei a ritornare sui suoi passi?
Io non chiamo nessuno! Ci sono regole prestabilite, normative che vanno rispettate e Cundari non può scrivere una lettera, darla alla stampa e aspettare poi che il sindaco lo chiami. Chi non rispetta le regole per quanto mi riguarda può andare via, nessuno lo pregherà o lo chiamerà per chiedergli di rimanere. L’unica mia preoccupazione è dare sicurezze ai giocatori che rimarranno per questa stagione e che invito sin da ora a stare tranquilli perché onoriamo sempre ogni impegno che prendiamo.
Domenica ad assistere alla partita Modica – Scordia c’erano solo 90 spettatori, record negativo nella storia della società rossoblù. I tifosi si sono disaffezionati alla squadra e sarà un compito duro riportarla nei loro cuori…
100 presenti e 40 paganti per l’esattezza che hanno contestato duramente il Presidente uscente. Ripeto, se Cundari vorrà continuare lo potrà fare ma noi non pregheremo nessuno. Ha ancora in mano la società e tutto dipenderà da lui. Però che sia chiara una cosa. Essere il Presidente del Modica Calcio è un onore, non un onere e chi vorrà ricoprire tale carica dovrà avere passione, dovrà crederci e metterci anima e corpo dedicandosi anche ai vivai e alla manutenzione dell’impianto sportivo e dovrà stringere un patto reale con la città per far si che i modicani sentano di nuovo la voglia di andare allo stadio la domenica con la famiglia. Il Modica deve tornare ad essere un punto di riferimento per i giovanissimi che amano seguire e praticare il calcio o non avrà senso per il comune sobbarcarsi di altre spese. Spero che qualcuno si faccia avanti, anche solo per i prossimi 6-7 mesi. Noi stringeremo la cinghia e quest’anno metteremo in conto un investimento straordinario ma non esiste solo il calcio e negli anni a venire dovremo destinare le somme che riusciremo a racimolare anche ad altre società sportive.