Precipita di giorno in giorno la situazione del Ragusa Calcio. Delle vicende pregresse ce n’eravamo occupati ieri. Oggi una nuova puntata della telenovela Vito. I giocatori sono rimasti senza mangiare. Hanno finito i soldi che avevano da parte e in assenza della società sono rimasti in balia degli eventi. Emblematico il caso dell’attaccante spagnolo Jaime Martinez. 32 anni di Madrid, un passato di tutto rispetto a farsi le ossa nelle serie minori iberiche con la punta dei 12 gol realizzati con la maglia del Siviglia nel 2002 in primera prima dell’arrivo in Italia due anni fa. Dopo l’esperienza al Budoni in Sardegna lo sbarco a Ragusa la scorsa estate attirato dalle paillettes scintillanti che Vito aveva attaccato ad arte al suo progetto. Da allora ad oggi però le cose sono cambiate. Le carte di credito si sono esaurite e il compenso percepito negli ultimi tre mesi è stato di 100 euro totali. Oggi non ha potuto mangiare e non ha potuto dar da mangiare alla sua famiglia, moglie e figlioletta piccola che lo hanno seguito in questa sua avventura. Lo abbiamo ascoltato al telefono con la voce rotta dal pianto per la situazione personale che sta passando. Era troppo debole per giocare l’amichevole pomeridiana con il Comiso.
“Sono disperato. Sono rimasto senza un euro, non ho di che far mangiare la mia bambina e mia moglie. Ho finito tutti i soldi che avevo da parte perché li ho usati per mantenermi da agosto ad oggi. Ho chiesto ad amici di prestarmi qualcosa, anche 50 euro ma nessuno può o vuole aiutarmi. Qui non si tratta più di calcio, si tratta della vita mia e delle persone care”.
Naturalmente Martinez cambierà aria non appena riaprirà il mercato. Si tratta di stringere i denti fino a dicembre.
“Non so come farò ad arrivarci. Ho diverse offerte da parte di squadre di serie C ma fino a dicembre non posso muovermi. E come anche altri miei compagni vogliono andare via. E’ impossibile sostenere questa situazione. Ho giocato da professionista diversi anni, mai però mi era capitata una situazione del genere. E’ assurdo”.
Il caso del centravanti spagnolo è quello di altri suoi compagni di squadra. In particolare gli stranieri, lontani dai loro paesi e senza un aiuto da parte di una società latitante. Nei giorni scorsi gli ultras avevano fatto una colletta per comprare da mangiare ai giocatori. A questo punto e in queste condizioni appare improbabile che la squadra di rechi a Gliaca di Piraino per giocare contro il Due Torri domenica prossima. Improbabile anche che la squadra finisca il campionato. Il destino appare sempre di più segnato. E proprio gli ultras si lamentano dell’assenza dell’amministrazione. “Nessuno dal sindaco all’assessore allo sport si sono fatti vedere – confida un tifoso esasperato – è facile salire sul carro dei vincitori, è tremendamente difficile occuparsi invece di chi sta in difficoltà. Ci sentiamo abbandonati sia dalla società che sta ripetendo quanto fatto in altre città sia dall’amministrazione comunale che non ha a cuore il destino del calcio in città”.