L’azione eclatante, annunciata dalle mamme degli studenti disabili, si è consumata. Nel primo pomeriggio di oggi, le mamme esasperate per la mancata attivazione dei servizi di assistenza e trasporto scolastico per i loro figli, al quarto giorno di occupazione della sala giunta della provincia regionale, si sono incatenate dinnanzi la sede dell’ente di viale del fante. Un gesto dimostrativo che esprime tutta l’esasperazione del momento per le mancate risposte. Intanto sempre nel pomeriggio una delegazione ristretta di genitori, accompagnata dai rappresentanti delle associazioni per persone disabili, Anffas e Pro Diritti H, ha avuto un incontro con il Prefetto Annunziato Vardè. Il massimo rappresentante del governo in provincia era già a conoscenza della problematica ed ha dato precise rassicurazioni nel merito, con l’impegno di scrivere alla Regione per verificare la questione economica. In Prefettura, si è anche parlato dell’attivazione del servizio di base di assistenza per gli studenti disabili. Ed anche in tal senso il Prefetto ha preso precisi impegni, nella redazione di una circolare da trasmettere ai dirigenti scolastici per monitorare se tale servizio, all’interno delle istituzioni scolastiche viene svolto o meno. La protesta delle mamme proseguirà ad oltranza sin quando dalle parole e dagli impegni assunti, piuttosto importanti anche da parte del commissario straordinario della Provincia Giovanni Scarso, non si passerà ai fatti. L’Associazione Pro Diritti H, a nome delle mamme, ha chiesto impegni precisi sia da parte della Provincia, ma soprattutto da parte della Regione affinchè siano immediati e durevoli nel tempo mettendo gli studenti nelle condizioni di poter esercitare il loro diritto costituzionale allo studio. Ed intanto è di oggi anche un documento a firma dei dipendenti della Provincia che, – si legge nella nota – “hanno deciso di testimoniare concretamente la loro solidarietà alternandosi al fianco delle famiglie in vari momenti della giornata, previa regolare timbratura di permessi personali o anche al di fuori del normale orario di servizio”.