Si è svolta ieri sera in Municipio la riunione finalizzata a istitutire il Network di Comuni “Sinergia Iblea”, con Comiso nel ruolo di Comune capofila, nell’ambito del Patto dei Sindaci. Al neocostituito Network di Comuni, oltre a Comiso, hanno aderito le amministrazioni comunali di Santa Croce, Giarratana, Monterosso Almo, Cgiaramonte Gulfi e Acate, ciascuna rappresentata dai rispettivi sindaci, e dai tecnici di riferimento.
Per l’Amminisrazione comisana sono intervenuti il sindaco Filippo Spataro, il vice sindaco Gaetano Galgio, l’assessore all’Ambiente Vittorio Ragusa, il presidente del Consiglio comunale Luigi Bellassai e l’ingegnere Giuseppe Saddemi in qualità coordinatore tecnico del progetto.
Lo start up dell’evento prevede, in tempi ravvicinati, la partecipazione di “Sinergia Iblea” al programma regionale di sostenibilità energitico-ambientale, mentre entro questo stesso mese, il neonato Network di Comuni sarà ufficialmente riconosciuto a Bruxelles con la firma dell’apposito protocollo da parte del sindaco Spataro.
“Siamo lieti e orgogliosi di guidare questi sei comuni iblei in un percorso che mira a salvaguardere l’ambiente e promuovere progetti per interventi di efficientamento energetico che saranno finanziati dalla B. E. I., la banca europea di investimento – ha dichiarato il sindaco Spataro -. Si tratta di progetti che potranno portare nella sola Comiso finanziamenti per 30 milioni di euro entro il 2014. Si comprende, quindi, quali benefici ambientali ed economici potranno trarsi nel territorio di tutti i comuni coinvolti con innegabili risvolti anche sotto il profilo economico ed occupazionale”.
“Il Patto dei Sindaci – ha commentato il presidente del Consiglio comunale di Comiso Bellassai – è il principale movimento europeo che vede coinvolte le autorità locali e regionali impegnate ad aumentare l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nei loro territori. Attraverso il loro impegno i firmatari del Patto intendono raggiungere e superare l’obiettivo europeo di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020. E’ un traguardo ambizioso ma possibile e fattibile anche perchè non c’è alternativa a uno sviluppo che rispetti l’ambiente in cui viviamo”.