Anche nel trascorso fine settimana sono proseguiti senza sosta i controlli serrati nella giurisdizione del Compagnia di Vittoria predisposti sulla scorta delle disposizioni dettate dal S.E. il Prefetto di Ragusa negli ultimi tavoli dei Comitati Provinciali dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica, con particolare riferimento alle aree rurali comprese tra il Comune di Comiso e di Chiaramonte Gulfi, hanno portato all’intercettazione e contestuale identificazione di 6 soggetti forestieri i quali, a causa del loro atteggiamento sospetto e dei loro pregiudizi penali, sono stati proposti per l’applicazione del provvedimento del “Foglio di Via Obbligatorio” dal comune pedemontano ibleo. Nello specifico si tratta di un pluripregiudicato di Francofonte e un 20enne comisano e 18enne vittoriese, entrambi nullafacenti e pregiudicati.
Nel caso specifico tre di questi sono stati intercettati, in tempi diversi, in zone recentemente teatro di furti in genere, tra i quali furti in abitazione e case rurali, creando enorme allarme ai residenti. L’episodio più grave è sicuramente quello avvenuto in data 28 settembre 2013, in una zona limitrofa, C.da Mortilla, era stata consumata una rapina in abitazione ai danni di un soggetto il quale era stato anche aggredito fisicamente da quattro ignoti malfattori.
Gli altri 3 soggetti invece sono stati sorpresi e proposti dalla Stazione Carabinieri di Scoglitti di un gelese cl. 65 pregiudicato e 2 fratelli messinesi.
Complessivamente, nell’anno 2013 sono stati oltre 30 i soggetti proposti dai Comandi dipendenti dalla Compagnia di Vittoria per l’adozione del provvedimento preventivo previsto dal Decreto Legislativo nr. 159 del 2011 “Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione”. Infatti l’art. 2 della citata legge prevede la possibilità per le persone pericolose per la sicurezza pubblica e che si trovino fuori dei luoghi di residenza, di rimandarvele, inibendo loro di ritornare, senza preventiva autorizzazione ovvero per un periodo non superiore a tre anni, nel comune dal quale sono state allontanate. Si tratta di uno strumento assai prezioso per interdire l’accesso a malintenzionati e nullafacenti, con particolare riferimento a gelesi, calatini e catanesi, il cui ricorso verrà ulteriormente incrementato.
Prosegue intanto l’attività di riconoscimento della refurtiva sequestrata nei giorni scorso a Comiso nelle varie abitazioni degli 11 rumeni deferiti in stato di libertà per furto e ricettazione.