Ancora per pochi giorni segretario provinciale del Partito Democratico (le candidature per sostituirlo, salvo slittamenti del congresso, si dovranno presentare entro l’11 ottobre), Salvo Zago ha pensato di provare a riportare un po’ di pace a Ragusa, mettendo all’ordine del giorno della direzione di ieri la ratifica della nascita del secondo e del terzo circolo cittadini.
In teoria, i fatti gli danno ragione, dato che il voto è stato espresso favorevolmente e all’unanimità. Ma sino all’ultimo istante, ieri sera, il dibattito non è stato semplice e ha riproposto in sintesi le lunghe diatribe che si sono trascinate in questi mesi tra il segretario cittadino Peppe Calabrese e coloro che hanno deciso di prendere le distanze dalla sua impostazione politica e di moltiplicare gli organismi.
Ancora oggi, dopo aver votato anche lui “sì”, ma solo “per non mettersi di traverso”, Peppe Calabrese i suoi commenti non li manda certo a dire: “Non condivido nulla di questa storia – afferma – e continuo a ritenere un errore fare in una città come Ragusa ben tre circoli, che rappresentano null’altro che una lacerazione, laddove in città come Vittoria, dove il secondo circolo sarebbe invece nato davvero con una logica di apertura, la stessa cosa proprio in queste ore viene impedita. Allora chi ha deciso questa lacerazione ora se ne prenda la responsabilità: io resto dell’avviso che tutta questo si configuri solo nei termini di un’attività precongressuale legata al tesseramento, che comunque chiunque avrebbe potuto svolgere benissimo all’interno del nostro stesso circolo. Peraltro non va sottaciuto il fatto che, mentre il terzo circolo ha seguito un percorso lineare e ha aspettato la formalizzazione del voto per cominciare a operare, il secondo circolo, o meglio il circolo di Gianni Battaglia, nei fatti opera da mesi con la complicità di chi distribuisce le tessere, ovvero il segretario provinciale Zago, che non ha avuto un atteggiamento lineare né imparziale”.
Calabrese si dice comunque sicuro dei fatti propri, “di chi – precisa – ha fatto del Pd il primo partito della città e ha operato un vero rinnovamento, quello che evidentemente ad altri non è piaciuto”.
Dichiarazioni, quelle di Calabrese, che stridono parecchio con il tono ecumenico usato proprio da Salvo Zago, nel suo comunicato di stamane: “Un risultato straordinario – ha scritto -. Si
è chiarita la prospettiva di ampliamento del radicamento in città che la nascita dei due circoli garantirà senza alcuna volontà di contrapposizione interna al partito. I promotori hanno rappresentato perfettamente la volontà di accrescere i luoghi in cui fare politica e quindi offrire uno strumento in più alla comunità ragusana”.
Angela Barone, tra i fondatori del secondo circolo, non nega che le fibrillazioni ci siano state: “Per tutto questo tempo, e ancora fino a ieri sera -dichiara- si è voluto giocare su un equivoco: ovvero quello che si dovesse votare per esprimere una gradimento sulla nascita o meno degli altri circoli, quando ciò che spettava alla direzione provinciale era solo ed esclusivamente la verifica dell’appartenenza del nuovo circolo al Pd e il riconoscimento nel suo statuto. Adesso comunque – conclude la Barone – si va avanti in modo tranquillo e serenamente: la presenza del nostro circolo favorirà le nuove iscrizioni e un miglior radicamento del partito nel tessuto cittadino. Lo abbiamo sempre detto e lo ribadiamo adesso: la pluralità avvicina gli elettori del Pd”. La Barone considera positiva anche la nascita del terzo circolo: “Apre un ulteriore spazio di confronto dunque che ben venga. L’unica cosa su cui non sarei d’accordo, sarebbe, come alcuni ora temono, la nascita di circoli per appartenenza di area”.
Ma Mario D’Asta, renziano della prima ora e tra i fondatori del terzo circolo, chiarisce subito il punto: “La nostra impostazione e assolutamente e pienamente plurale. Apprezziamo molto il buon senso e la responsabilità della direzione provinciale, che ha guardato con favore a questa spinta verso l’apertura. Adesso spalanchiamo le porte della partecipazione a chi vuole contribuire a cambiare la nostra città”.