I politici nostrani, nei resoconti della loro attività, tendono a “condire” i comunicati con i nomi di onorevoli che fanno da “contorno” alle loro missioni – palermitane o romane – per rivendicare, interloquire, raramente protestare (ma sempre sottovoce). Sono gli “accompagnatori” che, durante le campagne elettorali, hanno promesso mirabilie e finanziamenti a palate. Salvo, poi, a dileguarsi o nascondersi dietro il classico “colpa della crisi”. A conclusione di questi “viaggi della speranza” con gli ineffabili “accompagnatori”, si esprime “soddisfazione” o “rammarico”. Al territorio rappresentato da onorevoli e simili, quasi sempre, rimangono solo soddisfazione o rammarico. Sentimenti, insomma, moti dell’anima, ma niente di veramente concreto. I benefici di queste missioni si vedranno – forse – fra qualche lustro.