Walter Cavanna, direttore del Mercato Ortrofrutticolo, replica alle accuse lanciate nei giorni scorsi dal consigliere comunale di AD, Francesco Aiello, sulla mercuriale. Secondo l’ex primo cittadino, infatti, i dati raccolti sarebbero falsati perché ha scritto “sono i commissionari a riempire il ‘pizzino’ dei prezzi”. Secondo lo stesso Aiello, inoltre, “in uscita c’è un’altra mercuriale, che poi si vedrà dalla futura scambiata tra il commissionario e l’ipotetico acquirente”. Nella nota Aiello parla inoltre di una tabella di marcia che, alla fine, falserebbe il prezzo riportato nella mercuriale “Alle ore 11- scrive infatti- inizia ad entrare la merce fresca, che però è fuori mercuriale, sempre, e così la mercuriale è già di serie ultima. Più o meno la fatturazione che il produttore scambia con il commissionario”.
A replicare lo stesso Cavanna, che si sente direttamente coinvolto nelle accuse di Aiello. “Sono quasi tre mesi che la mercuriale, seguendo anche alcuni corretti suggerimenti, viene fatta dal sottoscritto tutti i giorni, o quasi, (e quando dico quasi significa che la mia assenza è misurabile in maniera ridottissima), iniziando alle ore 12.15-12.30 e ultimando le interviste, come prescrive il Regolamento, piaccia o non piaccia, dopo le ore 13.00, quindi a chiusura dei box. Tant’è vero che la ‘nuova’ mercuriale prevede, in alto a destra, le quotazioni massime per alcuni prodotti di eccellenza che non contribuiscono, come concordato proprio con lo stesso Aiello ed i rappresentanti che assistevano alla discussione, a fare media nella mercuriale. Tra l’altro, al fine di evitare ulteriori polemiche, basta andare sul sito dell’Ismea, che monitora i prezzi di alcuni prodotti in 12 mercati nazionali, tra cui quello di Vittoria e si può chiaramente constatare che le quotazioni nazionali (per esempio del ciliegino) sono perfettamente allineate con le quotazioni riportate dalla mercuriale giudicata ‘fasulla’ e che il sottoscritto compila regolarmente. Tutto è migliorabile, tutto è perfettibile e si sta lavorando in questo senso, tutto il resto mi sembra pecchi di rispetto per la gente che lavora seriamente e crede in ciò che fa.