La delibera di Giunta dello scorso 7 agosto era stata chiara: “Inserire nel bando l’obbligo di fornitura e di utilizzo da parte del personale in servizio, di costumi d’epoca che richiamino la cultura agricola modicana”. Talmente chiara che quell’insolito indirizzo dato dall’Amministrazione per il nuovo affidamento in gestione dei bagni pubblici dell’ex Palaposte aveva fatto balzare Modica agli onori delle cronache addirittura nazionali e valso al sindaco Abbate qualche nomignolo e parecchie polemiche.
Ma nel bando che dà concreta attuazione a quell’indirizzo, predisposto dal responsabile dell’ufficio arch. Salvatore Monaco, quell’obbligo non è stato inserito.
Nell’avviso pubblico per l’affidamento del servizio, che è stato pubblicato lo scorso 3 settembre (è disponibile sul sito del Comune) e scadrà il prossimo 19 settembre, è richiesto solo che il personale si occupi della custodia e della pulizia quotidiana dei bagni, di tenerli aperti un certo numero di ore al giorno a seconda della stagione, di assicurarsi che ci siano sempre i materiali di pulizia e i disinfettanti, di segnalare tempestivamente se dovessero esserci dei danneggiamenti: quanto ad abbigliamento e accessori è richiesto solo che gli addetti indossino un cartellino di identificazione.
Che l’insolita clausola sia scomparsa per una svista del funzionario o per una decisione politica dell’Amministrazione, che potrebbe aver valutato di tornare sui suoi passi, al momento non è chiaro: certo, in quest’ultimo caso la Giunta avrebbe quantomeno dovuto provvedere ad approvare una nuova delibera, giacché allo stato attuale risulta invece che gli uffici non si sono attenuti all’indirizzo ricevuto, rischiando peraltro di invalidare la procedura di affidamento.
Un problema in meno, tuttavia, per chi vorrà provare ad aggiudicarsi questo servizio. E forse, anche per la città!