L’ex assessore al bilancio e oggi esponente dell’opposizione Dante Di Trapani nei giorni scorsi aveva dichiarato: “Stamo chiedendo alla Tesoreria di aumentare l’anticipazione di cassa, cioè la scopertura, cioè il debito nei confronti della banca, cioè l’interesse da pagare. Cioè, abbiamo iniziato a mangiarci Comiso. Nuovamente, senza remore, sacrificandola sull’altare della possibilità del dare risposte”.
Un’accusa dura alla Giunta Spataro, a cui non si è fatta attendere la replica dell’assessore al bilancio e vicesindaco Gaetano Gaglio: “Queste dichiarazioni contengono tante e tali macroscopiche inesattezze da metterne in dubbio la buonafede politica, essendo relativamente difficile ipotizzare che non sappia di cosa parla. Ritenendo prioritario il rispetto per i cittadini ed il loro diritto ad essere correttamente informati, invece che limitarci a sorridere sulle fantasiose polemiche dell’opposizione, proviamo a correggerne, oltre che gli innumerevoli atti e procedure amministrative scorrette riscontrate dal nostro insediamento, anche le imbarazzanti topiche verbali di chi non riesce a rassegnarsi alla fine di un’esperienza amministrativa, ritengo, ferocemente dannosa per la nostra città”.
“Di Trapani dimentica, o non lo hanno informato – continua il vicesindaco Gaglio -, che l’Amministrazione Alfano è riuscita con grande impegno e sacrificio a farsi negare il medesimo aumento dell’anticipazione di cassa nonostante lo avesse richiesto più volte. Di Trapani dimentica, o non lo hanno informato, che l’anticipazione di cassa attualmente accordata al Comune di Comiso non è di 1,6 bensì di 4,6 milioni di euro, solo che l’Amministrazione Alfano è riuscita nel clamoroso gioco di prestigio di farsene congelare 3 milioni in massa passiva per effetto del dissesto.
Di Trapani non sa, o non si è informato, che la richiesta di incremento dell’anticipazione disponibile, qualora positivamente accolta, porterà l’ammontare complessivo a 5,8 milioni di euro, giacchè la delibera autorizza una richiesta nei limiti di legge ma non ne specifica l’importo effettivo che Di Trapani strumentalmente ipotizza, dimenticando, nella speranza che ne fosse a conoscenza almeno mentre amministrava, la quota “congelata” in massa passiva. Di Trapani dimentica, o non lo hanno informato, che l’Ente deve ancora ricevere quasi per intero i trasferimenti regionali nonché l’ultima rata dei trasferimenti nazionali relativi al fondo di solidarietà e non ha certezza delle risorse e della tempistica con cui dovrebbero essere sostituiti i proventi IMU. Sono ancora da incassare l’intero ammontare delle imposte relative alla TARES, la seconda rata dei tributi idrici, l’addizionale IRPEF. Una situazione complessiva che potrebbe creare forti tensioni di liquidità già dalla fine del mese di settembre. Una condizione di cassa tale da non destare preoccupazione solo in chi è abituato ad una programmazione non più che settimanale, ma che in realtà mette a rischio la puntualità nella corresponsione degli stipendi per gli ultimi mesi dell’anno.
In sintesi Di Trapani, e con lui la simpatica comitiva che amministrava la città fino a poco più di tre mesi fa, avendo “realmente a cuore le sorti della propria città”, e meno male, prima produce nei due anni e mezzo successivi al dissesto quasi 17 milioni di euro di debiti, ne paga 11 milioni facendo mutui e debiti di vario tipo, si fa negare l’aumento dell’anticipazione di cassa dalla Banca Tesoriera, fa un bando per una nuova Banca Tesoriera che va deserto vista la enorme fiducia di cui gode, si fa congelare 3 milioni di anticipazione nella massa passiva per effetto del dissesto, nel 2013 sfora il patto di stabilità di qualche milione di euro già a maggio, nello stesso anno non emette alcun ruolo condannando il Comune a crisi certa di liquidità, e poi, oggi, addirittura insorge per una delibera “gravissima” che contiene nientemeno che la richiesta di aumento dell’anticipazione di cassa da 4,6 a 5,8 milioni nel tentativo di evitare ritardi nella corresponsione degli stipendi.
Certo, che un’amministrazione si organizzi per tempo deve apparire quasi incomprensibile a chi fino a poco tempo fa integrava il bilancio inviato al ministero con note ufficiali in cui si affermava che alla data del 16 aprile 2013 il Comune di Comiso NON AVEVA SOCIETA’ PARTECIPATE. Che Di Trapani avesse dimenticato, o non lo avessero informato, persino che esistono la SOACO e l’aeroporto di Comiso?”