I Carabinieri della compagnia di Ragusa e della stazione di Marina di Ragusa sono interventi stanotte nel centro della frazione balneare e hanno sequestrato quattro impianti musicali presso altrettanti esercizi commerciali, denunciandone i titolari all’Autorità Giudiziaria.
A seguito di un esposto pervenuto a tutte le Autorità provinciali (Prefetto, Procuratore, Questore, Sindaco, Comandanti Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza) e delle continue, quotidiane e ripetute lamentele telefoniche di residenti e turisti esasperati dal non poter prendere sonno per il volume troppo alto della musica diffusa all’esterno dei locali pubblici.
Poco dopo la mezzanotte, i militari della compagnia carabinieri di Ragusa vestiti in abbigliamento civile hanno fatto un giro per le strade di Marina per individuare quali fossero i locali responsabili del maggior disturbo, individuandone quattro che tenevano la musica ad un livello obiettivamente non tollerabile, altri tre avevano la musica accesa ma questa era a malapena percettibile sulla pubblica via, pertanto sono stati poi esclusi dalle contestazioni successive.
Terminato il giro di accertamento, i militari in borghese, indossata la casacca e fatti avvicinare quelli in uniforme, si sono divisi in due squadre per più rapidamente operare sui quattro obiettivi individuati, tutti ubicati nell’area più calda della movida serale ragusana.
I titolari dei quattro pubblici esercizi sono stati identificati e ad essi è stata contestata la violazione dell’art. 659 del codice penale per la condotta di “disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone”, che prevede in caso di condanna la pena dell’arresto fino a tre mesi o con dell’ammenda fino a trecentonove euro.
Tra le proteste dei giovani seduti ai tavolini e di qualche esercente, i “mixer” degli impianti hi-fi sono stati insacchettati e sigillati dai militari che, redatti i verbali di sequestro, hanno affidato gli apparati elettronici agli stessi indagati, con l’obbligo di custodirli e di non alterarne i sigilli, pena le conseguenze di legge.
La problematica della quiete a Marina di Ragusa è stata molto sentita dalla popolazione, residente o non, nel corso dell’estata (quasi conclusa) e nel corso della scorsa stagione (con ripetute e susseguenti ordinanze, relative riunioni e conseguenti sanzioni). Più volte s’è riunito il tavolo prefettizio provinciale del coordinamento tra le forze di polizia, con l’emissione di ordinanze sulla musica, sugli orari, sulla vendita di bevande in vetro. Ripetutamente i carabinieri, specie quelli di Marina, sono dovuti intervenire con pesanti sanzioni amministrative per la violazione degli orari e per la somministrazione di alcol dopo le tre di notte. Le forze di polizia hanno eseguito controlli congiunti tutti i fine settimana. Infine i residenti sono anche andati in ambasceria dal Signor Procuratore della Repubblica.
Si fronteggiano – sulla piazza Duca degli Abruzzi – le esigenze e le aspirazioni di chi vuole dormire e riposarsi godendo della brezzolina di mare attraverso le finestre aperte e chi vuole ascoltare la musica con gli amici (e magari anche ballare un po’), ridere e scherzare, bere e ubriacarsi, fumare spinelli sulla pubblica via.
In mezzo, a separare le due fazioni, le Istituzioni che riscontrata l’inutilità di raccomandazioni e ordinanze, sono dovute intervenire con i loro organi operativi (Stazione e Compagnia Carabinieri, Questura, Guardia di Finanza, N.A.S., Comando di Polizia Municipale, ARPA) per sanzionare le condotte scorrette e illecite. I soli carabinieri di Marina di Ragusa hanno sanzionato più di dieci persone per consumo di stupefacenti e quasi altrettante per ubriachezza in pubblico, tre persone per atti contrari alla pubblica decenza, lo stesso numero per guida in stato d’ebbrezza, contestando sanzioni amministrative ai locali per un importo complessivo superiore ai ventimila euro. Purtroppo per chi è sanzionato, la violazione delle norme non è scusabile e peraltro fa apparire il trasgressore nettamente dalla parte del torto.
I controlli dell’Arma sul litorale procedono lungo tutta la costa Iblea (due piccole violazioni sono state riscontrate anche tra Casuzze e Punta Secca) e procederanno senza dubbio fino alla fine della stagione balneare, prevista per il 30 settembre, salvo perdurare del bel tempo.