Sono stati denunciati all’autorità giudiziaria, dopo il completamento dell’iter delle indagini, otto persone che alcuni giorni fa, alle prime luci dell’alba, in una strada alla periferia di Vittoria, se le sono date di santa ragione generando una vera e propria rissa che ha richiesto, per essere sedata, l’intervento di una volante del Commissariato di Pubblica Sicurezza e anche l’intervento dell’ambulanza del 118.
Singolari gli attori della vicenda ed anche la causa della rissa.
Otto persone in tutto appartenenti a due nuclei familiari, marito, moglie un figlio maschio ed una femmina da una parte, la stessa cosa dall’altra.
Le due famiglie vivono dirimpetto. Motivo della lite, vecchi rancori e scintilla della rissa in argomento, l’acqua che dal terrazzo di un’abitazione gocciola sull’autovettura del figlio della famiglia avversa che per dispetto la lascia in sosta davanti l’uscio dei dirimpettai.
Nella zona, (non è il centro di Roma), i parcheggi si trovano, ma ciascuno è convinto che lo spazio in strada dinanzi la propria abitazione sia parcheggio esclusivo per se. Da qui i primi motivi dei rancori ed ancora l’intolleranza per l’abbaiare dei cani tenuti sul terrazzo da una delle famiglie.
Quando alle 3 di notte (tizio) lascia l’auto in sosta davanti l’abitazione dell’altra famiglia, sente dopo alcuni minuti che dell’acqua vi sta cadendo sopra, intenzionalmente gettata, ritiene lui, accidentalmente caduta durante il lavaggio del terrazzo dove stanno i cani, fatto in piena notte proprio per non disturbare, dice l’altro. Da qui richiesta di chiarimenti, gente che si presenta alla porta di casa, le prime parole grosse, poi si passa alle vie di fatto e man mano anche gli altri componenti familiari intervengono e litigano violentemente. Qualcuno avvisa la Polizia che interviene e seda gli animi. Ma sono in tanti ad essere feriti, graffi ed escoriazioni perlopiù, ma anche un trauma al setto nasale e scompenso cardiaco per una donna. Le prognosi variano da 0 ( lo stato d’ansia in cui viene a trovarsi una bimba di 5 anni che assiste alla rissa) a 15 giorni (per i problemi cardiaci accusati dalla più anziana del gruppo).
Tutti sono stati identificati, poi raccolte le testimonianze, ed infine denunciati all’autorità giudiziaria per il reato di rissa.