Accade a Chiaramonte Gulfi, ai dipendenti dell’istituto Rizza Rosso O.P. una casa di riposo che viene finanziata con fondi regionali ( L.R 22) e che dovrebbe essere finanziata anche dal comune per ogni ricovero. L’istituto è perfettamente in regola e rispondente a tutta la normativa, ma la regione invece non è affatto in regola né con lo stanziamento dei fondi, né con il decreto ingiuntivo fatto dalla Rizza Rosso. Neanche il comune, per quanto riguarda risorse economiche da erogare, è in regola. La vicenda ha delle connotazioni che rasentano il paradosso poiché nell’ultimo bilancio regionale, i debiti sono stati sanati, e quindi le somme dovrebbero essere liquidate, ma di fatto ad oggi non è arrivato un solo euro. Neanche davanti al decreto ingiuntivo fatto dall’istituto. Già da qualche anno comunque, questi finanziamenti stabiliti per legge, si sono sempre più ridotti a lumicino, fino ad arrivare a somme irrisorie. Era stato addirittura presentato un disegno di legge che sarebbe dovuto approdare in aula a luglio, ma anche questo è rimasto in giacenza fino ad oggi. Situazioni al limite della tollerabilità che stanno rischiando di sfociare in drammi sociali per i dipendenti dell’istituto che, tuttavia, non hanno mai fatto mancare alcun servizio ai pochi anziani ricoverati. I familiari di alcuni dipendenti, il signor V.D, e la signora S.B, hanno deciso di sollevare il problema attraverso i media. “La regione ha mandato 60 mila euro l’anno scorso e solo 15 mila quest’anno – ha spiegato V.D – sono stati stanziati 120 mila euro per un progetto vinto dall’ istituto ma non si sa se sono stati erogati perche’, da quanto ci risulta non sono arrivati per lungaggini burocratiche”. Secondo i due familiari di alcuni dipendenti del Rizza, non si possono nemmeno pignorare i terreni di proprietà, poiché ereditati la lasciti di beneficenza. Fatto sta, che sono quasi tre anni che si attendono le mensilità, tranne qualcuna pregressa erogata di recente, ma non si hanno notizie certe da Palermo. Intanto, per il 17 settembre è previsto un sit-in nel capoluogo siciliano, dove tutti i dipendenti degli istituti a finanziamenti regionali dovrebbero incontrasi per avere quantomeno notizie sui tempi dei pagamenti e sul disegno di legge.