Il Comune di Ragusa, condividendo le osservazioni presentate dal settore geologia dell’Assessorato Territorio e Ambiente della Provincia di Ragusa, esprime parere contrario alle prospezioni geofisiche nel mare del Ragusano. Questo il pronunciamento unanime della conferenza dei capigruppo convocata d’urgenza dal presidente del consiglio comunale Giovanni Iacono martedì mattina. Tutti presenti i componenti della Commissione, ad eccezione del consigliere Lo Destro.
“La questione – spiega Iacono – nasce dalla richiesta di avvio di un procedimento di valutazione impatto ambientale a seguito di una istanza di permesso di ricerca idrocarburi presentato dalla Transunion Petroleum Italia srl. Era importante votare all’unanimità il respingimento di questa istanza e di trasmettere le osservazioni congiunte di Provincia e Comune di Ragusa sia alla divisione per le valutazioni ambientali del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del mare che al Dipartimento Regionale del Territorio ed Ambiente, nonché al Presidente della Regione Siciliana ed ai Sindaci ed ai Presidenti dei Consigli Comunali della Provincia di Ragusa.
Nessun permesso quindi anche perché, viene spiegato nel corso della riunione, la tecnica di perforazione ‘airgun’ che la società intenderebbe utilizzare è ad altissimo impatto ambientale, come dimostrato in molti studi riportati nelle osservazioni prodotte, e produce danni alla fauna e ai mammiferi marini oltre a provocarne l’allontanamento.
“La zona da sottoporre a prospezioni geofisiche – continua Iacono – si trova inoltre a 5 miglia dalla costa non a 12 come previsto dalla norma, in prossimità di un nodo sismogenetico e quindi di una zona capace di generare terremoti di magnitudo pari o maggiori a 6. Infine la zona interessata dalle prospezioni geofisiche è limitrofa a zone SIC, ZPS ed Aree archeologiche e quindi ad aree protette”.
“Questo territorio deve iniziare a fere delle scelte chiare e strategiche e per questo coinvolgeremo presto anche il consiglio comunale. La nostra linea – conclude – rimane quella di valorizzare e salvaguardare il patrimonio paesaggistico nell’ottica di uno sviluppo eco-sostenibile teso a valorizzare i beni patrimonio dell’Umanità, culturali ed ambientali escludendo qualsiasi forma di alterazione e inquinamento del patrimonio stesso”.