Bimbo di 10 giorni rischia di morire, salvato da due agenti di Polizia

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Gli uomini della Squadra Volanti della Polizia di Stato della Questura di Ragusa, hanno salvato un neonato di appena 10 giorni che non respirava più a causa di un rigurgito.

Alle 19.30 di ieri, da Ragusa una giovane mamma contatta il 113 disperata in quanto il figlio non riusciva a respirare e continuava a ripetere “sta morendo, sta morendo”.

L’operatore 113 rimaneva in contatto telefonico con la donna rassicurandola e dicendole cosa fare per soccorrere il figlio, nel contempo veniva avvisato il 118 ed inviata una Volante abilitata al soccorso con a bordo il defibrillatore ed operatori formati per la rianimazione, anche pediatrica.

Poco più di un minuto e la Volante era già davanti al complesso residenziale di villette a schiera di nuova fattura, cosa che ha reso l’intervento difficoltoso perché nessuno era presente per aprire il cancello. I due agenti in contatto radio con la Sala Operativa non riuscivano a farsi aprire poiché la mamma si era nel contempo accasciata colta da malore per quanto stava accadendo.

Non c’era tempo da perdere, i due agenti scavalcavano il cancello di recinzione ed entravano all’interno del complesso ma non conoscevano la villa dove vi era il piccolo da soccorrere perché la madre non riusciva a dare indicazioni. I due operatori di polizia si separavano ed iniziavano a controllare le prime ville ma nessuno sapeva cosa stava accadendo; dopo brevissime ricerche individuavano la villetta ed una volta all’interno trovavano il piccolo nel divano cianotico, segno che non stava respirando.

Il tempo in questi casi è fondamentale, gli agenti attivavano subito il protocollo di rianimazione cardio polmonare pediatrica, ogni secondo è prezioso.

Applicando il protocollo e con le tecniche di primo soccorso a loro impartite dal mese di aprile 2013, gli operatori, sono riusciti a rimuovere i muchi dalle prime vie aeree ed il rigurgito di latte appena bevuto, in quell’istante il piccolo ha iniziato a piangere segno che stava respirando autonomamente.

Durante le fasi di rianimazione altro personale della Polizia di Stato faceva convergere sul posto l’ambulanza medicalizzata del 118 indicandogli la strada poiché non era facile da raggiungere in quanto zona di nuova costruzione con strade non indicate nelle mappe; per non perdere tempo uno degli agenti con il bimbo in braccio correva verso il mezzo di soccorso ed una volta a bordo insieme al personale medico prestavano le prime cure, somministrando ossigeno e controllando i parametri vitali.

Il rientro al Pronto Soccorso è stato effettuato in codice rosso, con le Volanti che bloccavano le strade così da permettere un arrivo più celere, stante la gravità di quanto accaduto; l’urgenza era legata al dato sconosciuto del periodo di tempo in cui il bimbo non aveva respirato. Anche in questo caso la sinergia tra 118 e 113 che quasi quotidianamente operano insieme è stata fondamentale per la riuscita del soccorso.

Davanti i locali del Pronto Soccorso l’apprensione di mamma e papà era la stessa degli agenti soccorritori (da alcuni definiti “angeli blu in divisa”), tutti con il fiato sospeso, fino a quando i medici non si sono pronunciati asserendo che il bimbo era fuori pericolo.

Le lacrime di gioia dei genitori e dei soccorritori che si stringevano in un abbraccio davanti l’ospedale è stato il lieto fine di questa emergenza risolta nel migliore dei modi.

Questo soccorso è dovuto alla formazione degli operatori della Polizia di Stato della Squadra Volanti che ad aprile 2013 hanno frequentato il corso “Heartsaver CPR AED” per la rianimazione cardio-polmonare, anche di tipo pediatrico, grazie al progetto “Riprendiamoci il Cuore”, promosso da Giovanni Di Mauro, formazione curata dal Dott. Pino e dal Dott. Noto del Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile di Ragusa. Questo progetto che porta la Città di Ragusa all’avanguardia rispetto al resto d’Europa, ha consentito alla Polizia di Stato di avere a disposizione sulle Volanti un defibrillatore automatico donato nel mese di aprile dal Rotary Club di Ragusa durante una cerimonia fortemente voluta dal Presidente Dott. Francesco Amico.

“L’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico di cui fa parte la Squadra Volanti si occupa di ogni tipologia di emergenza, ma quella di cui si sono occupati gli agenti ieri sera è la più delicata, il soccorso ad un neonato rientra nella tipologia ad alto rischio; l’operatore in queste occasioni, deve mettere insieme professionalità e formazione di tipo sanitario, diversa dalla quotidianità, ovvero prevenire e reprimere il crimine”.