Si sa che tra le bancarelle, in occasione di festività patronali, come nel caso di quella in fase di svolgimento a Ragusa per la festa di San Giovanni, si può trovare di tutto, in termini di oggetti posti in vendita nelle centinaia di stand presenti. Da qui lo straordinario servizio di controllo svolto dai carabinieri di Ragusa che, indossando abiti civili, hanno monitorato gli oggetti in vendita, le modalità di vendita degli stessi ed anche per reprimere eventuali condotte illecite di commercianti che talvolta, sperando in minori controlli da parte delle forze dell’ordine sul commercio itinerante, approfittano rifilano giocattoli cinesi di scarsa qualità illecitamente importati, oppure borsette ed altro con marchi contraffatti. Mescolati alla folla, ai militari dell’arma non sono sfuggiti due commercianti titolari d’impresa individuale sorpresi a vendere armi bianche. Entrambi, un agrigentino cinquantenne e un bengalese 26enne residente a Palermo sono stati denunciati.
Il primo, aveva sul proprio banco, esposti in bella vista, sedici coltelli tipo “balisong” ovvero quelli noti come butterfly o farfalla e due coltelli a spinta, noti come “pusher”. Entrambi i generi sono considerati armi e non coltelli da lavoro, poiché l’utilizzo solitamente è collegato all’offesa della persona. Particolarmente pericolosi sono i pushers che hanno l’impugnatura perpendicolare alla lama. Il commerciante è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Ragusa per commercio ambulante di armi, assolutamente vietato dal testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.
Poco dopo, i militari hanno notato in un altro improvvisato stand alcune decine di coltelli, tredici a molla, dotati di un pulsante che rilascia la lama facendola uscire a scatto, e ventidue “normali” a serramanico. Alla richiesta di esibire la licenza per la vendita di strumenti da punta e da taglio atti ad offendere, il commerciante bengalese ha ammesso di non averla. Per lui, è scattata una doppia denuncia, oltre che per commercio ambulante di armi, anche per vendita di strumenti da punta/taglio senza avere la licenza. In tutto i carabinieri hanno sequestrato 53 coltelli. Entrambi incensurati, complessivamente rischiano fino a dodici mesi il primo e fino a quindici il secondo.