Mirabella alla maggioranza: “Altro che nuovo, pensano a spartirsi le poltrone”

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Non ci saremmo meravigliati delle scelte compiute dall’attuale maggioranza che sostiene il sindaco Piccitto, se loro stessi non avessero sempre e costantemente detto che rappresentavano il nuovo.
L’atteggiamento a cui sono ricorsi, ripetute volte, nelle riunioni delle commissioni consiliari, la dice lunga sull’esigenza di questa maggioranza di procedere con spartizioni e assegnazioni di presidenze a componenti al loro interno. Non basta mettere sempre innanzi il fatto che loro vogliano concedere la vicepresidenza alle opposizioni, se poi in sede di commissioni tentano di accaparrarsi quasi tutte le presidenze, dimenticando le millantate disponibilità al dialogo e alla partecipazione delle minoranze. Sarebbe più onesto compiere decisioni ed essere consequenziali nelle scelte, prendendosi poi le conseguenti responsabilità, come il fatto che in due commissioni non sono stati in grado di eleggere i loro presidenti, e che ad oggi i due organismi sono sprovvisti di vertici di presidenza. La minoranza non punta il dito, ma non può essere protagonista passivo di altre scelte. Se hanno i numeri, provvedano da soli a eleggere i presidenti mancanti nelle commissioni
e, a questo punto, anche il vicepresidente del Consiglio, che tra l’altro è una carica prettamente rappresentativa, e non operativa come quella di un presidente di commissione. Inoltre, riteniamo che la minoranza già aveva dato il proprio segnale di apertura sostenendo
l’elezione dell’attuale presidente Ialacqua in quinta commissione. Ci saremmo attesi una forma di apertura consequenziale in sede di elezione del presidente della sesta commissione, così non è stato e abbiamo mostrato il nostro dissenso abbandonando i lavori e rinunciando al gettone di presenza. Se si deve dialogare con la minoranza è bene farlo
in un clima di vicendevole rispetto, altrimenti la maggioranza faccia il proprio percorso senza ergersi al Nuovo soggetto che avanza, ma forse meglio dire, ad un diverso soggetto politico rispetto il precedente. Un passaggio, poi, mi sia consentito compierlo nei confronti di Giovanni Iacono, al quale chiediamo di essere il presidente di tutti, come lui stesso ha avuto modo di dichiarare dopo l’avvenuta elezione a presidente del consesso. Dunque chiediamo a Iacono di essere presidente anche della minoranza e dunque di tutelarla.