Qualcosa nella maggioranza consiliare di Palazzo dell’Aquila sta scricchiolando. A sostenerlo sono i consiglieri comunali di Ragusa Domani, Elisa Marino, Megafono, Mario Chiavola, e Territorio, Angelo Laporta. Il riferimento è ai lavori della terza commissione consiliare di ieri. Dopo che le prime due avevano dato l’esito previsto con l’elezione dei rispettivi presidenti, ieri in terza commissione si è registrata una paralisi proprio nell’elezione del presidente.
“Abbiamo mantenuto la stessa linea di sempre – affermano i tre consiglieri – rifiutando qualsiasi disponibilità ad esprimere un nostro nominativo per la presidenza dell’organismo. Ma, a quanto pare, questo percorso sarebbe stato comunque inutile in quanto la maggioranza di M5S ci ha comunicato che avrebbero fatto convergere i propri voti sul loro consigliere Giovanni Liberatore”. Prima di procedere alla votazione, la maggioranza aveva chiesto un rinvio del punto che non è stato accolto, e dunque s è accontentata di una sospensione, al termine della quale la proposta di presidenza era mutata. Non più il consigliere Liberatore, ma il consigliere Mirella Castro. Messa ai voti la proposta, si è registrata una perfetta parità, otto voti a favore, sette schede bianche e una nulla. Alla luce di ciò, il punto è stato necessariamente rinviato alla prossima seduta di commissione, che rimane senza presidente. I tre consiglieri di opposizione, che hanno sottoscritto la nota, si chiedono cosa sia accaduto all’interno della maggioranza e se debba essere considerato una avvisaglia di tenuta precaria o un semplice incidente di percorso.
Puntuale è giunta la dichiarazione del capogruppo del Movimento Cinque Stelle Antonio Tringali che parla di defaillance nella comunicazione con i tre consiglieri che, a differenza degli altri dell’opposizione, si sono dichiarati disponibili al dialogo con la maggioranza. E si tratta di Gianluca Morando di Movimento Civico Ibleo, Giorgio Mirabella di Idee per Ragusa e Maurizio Tumino del Pdl. “Ieri – ha spiegato Tringali – è mancato un passaggio di comunicazione tra la maggioranza e i tre consiglieri di minoranza, ma riteniamo si sia trattato di un circoscritto incidente di percorso che non mette in dubbio la tenuta della maggioranza stessa. Tutto ritengo sia rientrato, come dimostreranno le prossime votazioni a cui saremo chiamati”.