La Polstrada ferma due ventenni che viaggiavano con un’ascia nel bagagliaio

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Sarebbe dovuto essere un controllo di routine, uno dei tanti che quotidianamente svolgono soprattutto nelle ore notturne le pattuglie della polizia stradale che si sono imbattute in un’auto, in cui erano a bordo due ventenni ragusani, che viaggiavano con un’ascia nel bagagliaio. Il controllo è stato effettuato in via Risorgimento nel capoluogo. Dopo aver visionato i documenti del conducente e dell’auto, gli agenti, che si erano nel frattempo collegati al terminale, hanno scoperto nella banca dati che uno dei due ventenni risultava avere diversi pregiudizi penali, tra questi guida in stato di ebbrezza, lesioni e porto abusivo di armi.
Gli agenti insospettiti dall’iniziale nervosismo dimostrato dai due e per nulla giustificato, hanno proceduto a controllare l’auto,  trovando un’ascia. Non essendo giustificato il porto della stessa e non essendo state addotte dai due ventenni spiegazioni plausibili, l’ascia è stata sottoposta a sequestro penale ed i due sono stati denunciati per porto di oggetti atti ad offendere.
Non è andata certamente meglio ad un centauro comisano che è stato bloccato sulla SS 115, Ragusa Comiso, alla guida di un motociclo da cross privo di casco, assicurazione e di targa. Il centauro non solo ha collezionato otto verbali per altrettante violazioni del codice della strada, per un importo di oltre duemila euro, ma è stato anche denunciato. Dal controllo esperito presso la banca dati, è emerso, infatti, che il comisano era privo di patente per la guida di motocicli, per cui, è stato denunciato per guida senza patente ed il mezzo è stato sequestrato. Il controllo eseguito era mirato a reprimere il fenomeno dei mezzi fuoristrada e moto da cross che, procedendo a forte velocità, mettono a repentaglio la sicurezza dei cittadini che sono intenti a fruire di spazi a verde del territorio. Ed infatti il comisano, per giustificarsi, avrebbe dichiarato che aveva utilizzato la moto in una strada sterrata, poco vicino alla statale, nei pressi di Cava Porcaro. Ma questa giustificazione non è servita ad evitargli denuncia e verbali.