“Prime crepe nella maggioranza? Sembrerebbe proprio di sì. Almeno a leggere quanto accaduto stamani in terza commissione”. Così i consiglieri comunali di Ragusa Domani, Elisa Marino, Megafono, Mario Chiavola, e Territorio, Angelo Laporta, che hanno partecipato ai lavori in cui si sarebbe dovuto eleggere il nuovo presidente dell’organismo. “Abbiamo sempre mantenuto la stessa linea di sempre – affermano i tre consiglieri – cioè abbiamo rifiutato qualsiasi disponibilità ad esprimere un nostro nominativo per la presidenza dell’organismo. Ma, a quanto pare, questo percorso sarebbe stato comunque inutile in quanto la maggioranza di M5S ci ha comunicato che avrebbero fatto convergere i propri voti su uno dei propri componenti, Giovanni Liberatore. Prima di procedere alla votazione, la stessa maggioranza, che aveva chiesto un rinvio a cui abbiamo comunque opposto un nostro netto rifiuto, si è accontentata di una sospensione. Dopo essere tornati in sala commissioni, ci è stato fatto un altro nome, quello di Mirella Castro, per la presidenza. Al che abbiamo spiegato che comunque non avremmo espresso alcun nominativo. Il risultato? La Castro ha ottenuto otto preferenze, insufficienti per l’elezione, mentre sono arrivate sette schede bianche che la dicono lunga, già ad un mese mezzo dall’avvio dell’attività della nuova Amministrazione, sullo stato di insofferenza di chi ha i numeri per governare. Che cosa sta succedendo? Quali sono i problemi insorgenti? Perché M5S, che pure ha l’opportunità per farlo, non riesce a governare? Perché è stato bruciato il nominativo di Liberatore e, a seguire, anche quello di Castro? Si è trattato solo di un incidente di percorso oppure stanno già cominciando ad emergere le prime schermaglie all’interno di un gruppo che dice di ripudiare la politica e che, invece, sembra essere rimasto vittima proprio della stessa? Vedremo che cosa accadrà. Certo è strano che al terzo tentativo, dopo la nomina di due vertici di commissioni, stiamo già facendo i conti con un intoppo non di poco conto. Speriamo di sbagliarci ma quanto accaduto stamani rischia di aprire le porte a scenari poco conducenti per la città di Ragusa”.