“Mettiamo subito in chiaro: La città nascosta prende una pausa, il cineclub si ferma per un’estate, ma non alza bandiera bianca, anzi riprenderà con più voglia e volontà l’attività svolta in questi dieci anni. E ribadiamo: non vogliamo essere oggetto di strumentazione politica“.
Così i responsabili del Cineclub “La città nascosta” tornano sul caso della interruzione della loro rassegna, per questa estate e precisano: “Noi abbiamo dovuto lottare, aspettare, avere pazienza e combattere sempre in questi dieci anni, e se l’amministrazione precedente non avesse bloccato un bando ormai scaduto (cosa forse poco lecita e molto poco rispettosa nei confronti di chi in quel bando ci aveva impiegato il suo tempo e ci aveva creduto), e che noi avremmo molto probabilmente vinto, in questo momento Modica avrebbe un cinema. Molto semplice. Ma non vogliamo né recriminare né lamentarci, e, grazie all’affetto di tanti nelle serate estive o negli inverni passati insieme e all’amore per il cinema, non vediamo l’ora di ripartire“.
L’occasione è utile, però, a lanciare un messaggio che va ben oltre il caso specifico e apre una riflessione sull’importanza della cultura e dei suoi spazi: “Crediamo solo che tutte le amministrazioni, le figure che devono governare la cosa pubblica, dovrebbero iniziare a valutare con più attenzione le attività culturali, a soppesarne con maggiore cura la riuscita e la risposta sul pubblico, e ragionare in termini di qualità, affidabilità, lavoro svolto sul territorio e progettualità e competenza delle persone coinvolte. Perché con un po’ di buon senso e con la giusta sensibilità si può discernere e cercare di capire di cosa la città ha bisogno, prima che scenda il vuoto su di essa. E la mancanza di ossigeno si faccia sentire. Ci auguriamo almeno che il nostro caso sia d’aiuto a sollecitare un dibattito sulla cultura, sugli spazi dedicati alla cultura, sul rapporto tra le istituzioni e i privati nella gestione dell’offerta culturale: tutti argomenti certamente all’altezza dell’opinione pubblica di questa città“.