I tatticismi politici, quelli che appartenevano alla tanto criticata vecchia politica, caratterizzano le prime uscite del consiglio comunale di Ragusa che lunedì sera impone alla città una seduta dal costo di alcune migliaia di euro per un nuovo nulla di fatto, a meno di formalità come l’elezione dei componenti della Commissione Elettorale comunale e Commissione Giudici Popolari e la nomina dei componenti delle Commissioni comunali permanenti. E sebbene il gioco delle parti presuppone almeno una alternanza di ruoli, la responsabilitá di tali scelte, come è giusto che sia, deve ricadere interamente sulla nuova maggioranza.
Un braccio di ferro che rimanda nuovamente l’elezione del vicepresidente del consiglio comunale, posto al primo punto dell’ordine del giorno. Non sono bastate due lunghissime sospensioni, una per le minoranze chiesta in apertura dal consigliere Giorgio Mirabella di Idee per Ragusa e l’altra dal consigliere Massimo Agosta del Movimento cinque stelle, ed una votazione a scrutinio segreto per definire l’assetto del consiglio comunale. I gruppi di opposizione, attraverso le dichiarazioni che hanno preceduto il voto, avevano affermato in maniera più o meno palese di non essere interessati alla carica, avendo intenzione, come ha sottolineato il consigliere Sonia Migliore, UdC, di volere interpretare con coscienza politica e civile il ruolo assegnato loro dagli elettori ragusani. “Una sana e costruttiva opposizione – ha sottolineato – nel rispetto delle esigenze della città. Non può esserci un cartello unico dell’opposizione, poichè i vari gruppi consiliari, sebbene provenienti da esperienze di coalizione nel corso del periodo del confronto elettorale, devono portare avanti la propria identità”.
24 schede bianche e 6 nulle hanno chiarito in modo netto l’impossibilità di arrivare ad una sintesi, pertanto il gruppo del Movimento cinque stelle, ribadendo la volontà di affidare la carica ad un esponente esterno alla maggioranza, ha ritenuto di chiedere nuovamente il rinvio del punto all’ordine del giorno.
“Una scelta – ha assicurato il Presidente Giovanni Iacono – che non ingesserà i lavori del consiglio nè la composizione delle commissioni permanenti”. Proprio i componenti delle sei commissioni consiliari e della Commissione Trasparenza sono stati formalizzati in chiusura dei lavori. “Procederemo gia domani alle convocazioni delle diverse commissioni per avviare – ha sottolineato Iacono – entro la fine della settimana le prime sedute”.