“La spending review è una parola che non può essere svuotata di significato. Che deve essere applicata ogni qualvolta è possibile. Che deve dirigere la nostra azione di amministratori e di rappresentanti delle istituzioni. Altrimenti rischia di esserci una sostanziale difformità tra quello che andiamo predicando e quello che, poi, nei fatti cerchiamo di realizzare”. E’ questo il commento della senatrice del Partito Democratico, Venera Padua, a proposito della complessa vicenda riguardante l’accorpamento del Tribunale di Modica con quello di Ragusa. Una vicenda rispetto alla quale, nei giorni scorsi, la senatrice Padua aveva promosso la “missione” a Modica di una commissione del Senato per fare toccare con mano ai componenti dell’organismo la concretezza di una struttura, il Palagiustizia di largo Beniamino Scucces, che, stando alla revisione della geografia giudiziaria disposta dalle recenti normative, rischierebbe di rimanere un’opera abbandonata a se stessa. “Ecco perché – afferma la senatrice Padua – abbiamo sempre sostenuto che non è possibile, proprio in un’ottica di contenimento della spesa, evitare di pensare che il palazzo che ospita il Tribunale di Modica, se non si addiverrà a più miti consigli, potrebbe assurgere all’icona di quegli sprechi che la politica intende finalmente bandire. In questo senso, non ritengo supportabile l’oggetto della polemica che ha visto contrapposti, in queste ultime ore, i sindaci di Ragusa e Modica proprio sul futuro assetto del Tribunale. Al di là dei campanilismi, proprio perché l’obiettivo della sottoscritta è fare gli interessi di tutto il territorio, mi chiedo che senso avrebbe concentrare tutta la macchina giudiziaria nel capoluogo ibleo. Se è di spending review che intendiamo parlare, dobbiamo farlo consapevoli che l’unica strada percorribile è quella che ha indicato la commissione senatoriale venuta in visita nei giorni scorsi, cioè la prefigurazione di un’eccezione alla norma sulla revisione della geografia giudiziaria. Ma se vogliamo continuare a percorrere questa strada è opportuno che non si registrino diatribe tra primi cittadini e che, soprattutto, non si bussi alle casse del Governo nazionale senza motivi che potrebbero risultare capziosi. Ad ogni modo, proprio perché l’obiettivo è cercare di attivare un confronto che possa essere quanto più producente possibile, sono disponibile ad attivarmi, sin da ora, con i due sindaci di Ragusa e Modica per promuovere un incontro che abbia il fine intanto di chiarire l’eventuale malinteso venutosi a creare su un argomento di fondamentale importanza per il futuro e poi a fornire il nostro contributo per cercare di individuare la soluzione più adatta per l’intero territorio”.