Sul filo di lana, a mezzanotte in punto , il Consiglio comunale di Modica ha approvato la libera di rimodulazione del Piano di riequilibrio, in modo da adeguarlo al prestito di 40 milioni concesso dalla Cassa Depositi e Prestiti.
La delibera è passata con 23 voti favorevoli: oltre alla maggioranza, la delibera è stata votata favorevolmente anche da alcuni consiglieri di opposizione, in particolare da quelli che lo scorso 30 dicembre avevano già partecipato all’approvazione del Piano, mentre gli altri si sono astenuti.
Il pomeriggio è stato piuttosto difficile a Palazzo San Domenico, tanto che i lavori sono di fatto cominciati un quarto d’ora prima della dead line e che nessun consigliere ha potuto esprimere il proprio orientamento sul voto.
Il “nodo gordiano” che ha l’Amministrazione è stata chiamata a sciogliere, sempre legato ad un parere non favorevole del Collegio dei Revisori dei conti, riguardava i vincoli a cui il prestito concesso dalla Cassa Depositi e Prestiti obbliga l’Ente.
Il Collegio si è detto infatti disponbile a dare un parere favorevole, solo a condizione che venissero rispettate due condizioni.
La prima era mantenere invariati i saldi annuali della quota con cui il Comune prevede di coprire il disavanzo: una quota di circa 3 milioni, come previsto nel piano approvato il 30 dicembre, da cui secondo il Collegio dei revisori non ci si può discostare.
La seconda era l’incremento del fondo di svalutazione crediti, in modo da coprire (come prevede la legge per i Comuni che fanno ricorso a questo prestito) non più solo il 25% ma il 50% dei residui attivi degli ultimi cinque anni: questo comportava, sostanzialmente, la necessità di iscrivere in bilancio fondi per 4,7 milioni, quando attualmente era previsto appena 1 milione.
Compiere, all’interno del Piano, scelte adeguate a rispondere a questi vincoli, modificando la delibera originariamente proposta al Consiglio, è staro il compito della Giunta, oggi pomeriggio. E il nodo è stato “tagliato”, riportando tout court tutte le entrate a quelle previste nella delibera del 30 dicembre, senza dunque possibilità di diminuzione della tassazione.
Il consigliere Vito D’Antona ha dichiarato: “Questo è stato possibile solo grazie al senso di responsabilità della minoranza. Il precedente Consiglio, come ultimo atto, ha nominato il Collegio dei Revisori dei Conti, lo stesso che il 30 dicembre ci aiutò a evitare il dissesto, così come ci ha aiutato a fare stasera. Rispetto alla nostra responsabilità, di allora e di oggi, assistiamo a un comportamento assolutamente irresponsabile: l’Amministrazione Abbate non poteva fare scelta peggiore che quella di azzerare tutti i Dirigenti, compreso quello del settore finanziario, nonostante ci fosse da predisporre quest’atto così importante, a cui ha pensato solo pochi giorni fa. Noi abbiamo votato favorevolmente nonostante tutto perchè se fosse mancato un solo voto, stasera la città sarebbe andata al dissesto”.
Il sindaco Ignazio Abbate ha precisato: “Lo consideriamo un atto tecnico. Avremo tempo nei prossimi mesi di fare le nostre scelte nell’ambito del Piano di riequilibrio. Se ci sono state difficoltà, è vero che sono state dovute anche alla ristrutturazione del settore finanziario, di cui però siamo convinti perchè è necessaria una discontinuità. Gli elettori hanno dato un responso chiaro e vogliono che questa città si amministri con questo grado di discontinuità. Ringrazio comunque la maggioranza e l’opposizione per il senso di responsabilità con cui sono rimasti qui stasera”.