Alle 9:54 di questa mattina il discorso del presidente pro tempore, Massimo Puccia, ha aperto ufficialmente i lavori del nuovo consiglio comunale modicano. E’ stato il consigliere più votato ad introdurre i lavori ai quali hanno assistito tantissimi cittadini. Tra di loro anche candidati alla poltrona di sindaco come Mommo Carpentieri, Andrea Sansone e Marisa Giunta. E’ stato come un primo giorno di scuola per la maggior parte dei consiglieri che per la prima volta si sedevano tra gli scranni. Facce tese per l’emozione, tanto caldo, molta eleganza. E tra le note di colore anche il sottofondo musicale delle cornamuse che nella vicina piazza Monumento celebravano l’operazione Husky per il 70° anniversario dello sbarco degli alleati. Lo sbarco in consiglio del gruppo di Ignazio Abbate si è aperto invece con il giuramento del sindaco che ha ribadito la necessità di una proficua collaborazione tra i suoi l’opposizione per il bene della città sottolineando come il nuovo civico consesso sia un mix di esperienza ed innovazione. Se sia un mix riuscito ce lo dirà soltanto il tempo. Dopo i momenti “ufficiali” come l’appello ed il giuramento dei 30 consiglieri in un clima disteso e a tratti amichevole sono arrivate le prime piccole bordate da parte dell’opposizione. A parlare due dei consiglieri con più esperienza, Giovanni Scucces e Vito D’Antona. Il punto della discordia: l’elezione del presidente e del vice presidente del consiglio. Non è andata giù la dichiarazione del consigliere di maggioranza Piero Covato che introducendo la scelta delle due cariche aveva annunciato i nomi condivisi da tutta la maggioranza di Roberto Garaffa e Michele Polino. Covato, in segno di apertura al dialogo, aveva lasciato alla minoranza la facoltà di scelta del terzo componente. Il primo a rispondere è stato Giovanni Scucces. “Non abbiamo niente da dire sulla valenza dei nomi indicati – ha precisato Scucces – ma vorremmo conoscere le modalità che hanno portato a questa scelta”. Gli fa eco Vito D’Antona: “L’opposizione non era stata informata sui nomi del presidente e del vice presidente. Non ci accontentiamo del 3° componente che non ha nessun ruolo. Il tanto decantato dialogo ci sarebbe dovuto essere per questa elezione, invece nessuna trattativa. Nel 2008 la maggioranza di centrosinistra concesse all’opposizione la scelta del presidente”. A loro risponde Andrea Caruso: “Non mi sembra che i presidenti di Camera e Senato appartengano all’opposizione. Noi siamo un gruppo monolitico, l’opposizione mi pare piuttosto frastagliata. Quindi giusto che presidente e vice presidente appartengano alla maggioranza”. Si passa quindi alla votazione vera e propria. Scrutinatori sono i consiglieri di maggioranza Stracquadanio e Covato, mentre Scucces rappresenta la minoranza. 18 voti per Garaffa, 1 per Minioto, 11 schede biance. Dunque si conferma molto compatto il gruppo di governo mentre nell’opposizione un franco tiratore che ha scelto Carmela Minioto. Dopo il discorso di insediamento di Garaffa ed il ricordo con un lungo applauso del compianto Paolo Garofalo, è stata la volta della scelta del vice presidente. Anche in questo caso rispettata la volontà della maggioranza che con 18 voti sceglie Michele Polino. I franchi tiratori diventano, come i voti che colleziona ancora una volta Carmela Minioto. 10 le schede bianche. Il consiglio è stato quindi sospeso per la pausa prima di riprendere con le nomine dei vari presidenti delle commissioni.