L’agonia del Busacca, cittadini in allerta

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Ospedale Busacca, siamo all’ultimo atto prima di dichiararne la chiusura.

Mandanti: il Governo Regionale e partiti che lo sostengono (UDC, PD e Megafono).

Esecutore: il Manager dell’Asp dott. Angelo Aliquò, il quale dichiara pubblicamente di “fare impresa”.

Vorremmo ricordare che un’impresa, per definizione, implica un rischio di cui si fa carico l’imprenditore, apportando all’impresa proprie risorse. In questo caso il rischio, sia in termini economici sia, purtroppo, in termini di salute sono tutti a carico esclusivo della collettività.

 

Quando si decide di mettere mano a una struttura così importante per la vita dei cittadini, prima di impiegare risorse per l’apertura di nuovi reparti come ad esempio quelli di lunga degenza o riabilitativi, bisognerebbe assicurare i servizi più importanti, primi fra tutti quelli di emergenza urgenza, e valutare molto accuratamente se il taglio dei posti letto non arrechi danno ai pazienti, se la soppressione del Pronto Soccorso sia una decisione che spetta a un manager che risponde solo a logiche di “impresa” o se invece debba essere presa sulla base di una attenta analisi della domanda e dell’offerta di salute del territorio.

La tanto declamata riforma del SSR della Sicilia varata nel 2009 fino a questo momento ha portato solo tagli e disagi (vedi mancanza posti letto per acuti) da una parte e sprechi dall’altra parte, come il finanziamento a quelle Cliniche private che offrono servizi identici a quelli offerti dagli Ospedali pubblici e non servizi integrativi così come detta la normativa e prima ancora il buon senso.

Qui ci vengono in mente le verità contenute nelle parole che don Scipio di Castro rivolge al nuovo Viceré di Sicilia, il Giovane Marcantonio Colonna: “La natura dei siciliani è composta di due estremi: sono sommamente timidi, sommamente temerari. Timidi mentre essi trattano o gli affari propri, per essere molto teneri dell’interesse particolare; di incredibile temerarietà dove si tratti del maneggio pubblico.”

Ci rivolgiamo direttamente al Governo Regionale e ai Partiti che lo sostengono: chiudere gli ospedali di periferia è un errore perché essi rappresentano un punto di riferimento per la cittadinanza, supplendo all’assenza di un reale funzionamento dei servizi sul territorio.

Uno degli obiettivi della politica in questo particolare momento storico dovrebbe essere quello di salvaguardare e rafforzare l’identità e il senso di appartenenza di una comunità. L’ospedale è uno dei luoghi che svolge inconsapevolmente anche questo ruolo e resiste formidabilmente alla delocalizzazione dei luoghi dove la gente socializza, solidarizza e cerca di vivere in armonia con gli altri e con tutto il resto che la circonda.

 

Presidente della Regione e Partiti alleati, ravvedetevi fintanto che siete in tempo, considerate che tutto ciò che state facendo contro le strutture ospedaliere di periferia con molta probabilità vi costerà buona parte di quel piccolo consenso elettorale che ancora avete.

 

CUTASS Scicli – Cittadini Uniti per la Tutela dell’Ambiente e della Salute di Scicli