La tecnica che è stata adottata è quella del cavallo di ritorno. Tecnica che ha portato all’arresto in flagranza di reato di un pregiudicato 36enne vittoriese, residente a Comiso, per estorsione ai danni di un professionista del centro casmeneo. L’operazione è stata condotta dalla squadra mobile e dagli agenti del commissariato di polizia di Comiso. Il pregiudicato è stato bloccato nel centro storico casmeneo dagli agenti subito dopo aver riscosso l’ultima tranche per il pagamento di 800 euro, parte della somma che era stata richiesta ad un professionista di Comiso, per restituirgli l’auto che gli era stata rubata tre giorni prima.
La vittima, dopo aver denunciato il furto – hanno spiegato gli inquirenti – sarebbe stata contattata dal malvivente per proporgli il cosiddetto “ affare”. Terrorizzato dalle minacce, il professionista non aveva inizialmente collaborato con gli inquirenti. Solo in concomitanza con il pagamento dell’ultima rata della somma pattuita, su esplicita sollecitazione degli investigatori, che nel frattempo avevano riscontrato alcune anomalie sulla dinamica del furto, la vittima avrebbe deciso di svelare i retroscena. Sarebbe stato proprio il professionista ad ammettere di essere stato sottoposto ad estorsione. Sotto le direttive del Sostituto Procuratore della Repubblica di Ragusa Monica Monego, con il coordinamento del Procuratore Capo Carmelo Petralia, i poliziotti sono intervenuti per bloccare il malvivente che dopo le formalità di rito è stato associato alla locale Casa Circondariale a disposizione dell’Autorità giudiziaria iblea. La collaborazione ricevuta dalla vittima – hanno sottolineato gli inquirenti – ha consentito di stoppare il diffondersi di questa nota tecnica criminale che si era precedentemente riscontrata nel settore dei mezzi agricoli nell’ambito dell’operazione di Polizia “FREE COUNTRY”.