Legambiente Ragusa interviene nuovamente in favore del paesaggio ibleo, bene comune nonchè fondamentale infrastruttura immateriale per un’economia virtuosa del Sud Est siciliano.
L’associazione ambientalista ha infatti inviato una nota alla Soprintendente ai BB.CC di Ragusa ed al Comune di Ragusa, riguardante una concessione edilizia in contrada Renna rilasciata il 21/06/2013 (pochi giorni prima del ballottaggio elettorale!) avente come oggetto la costruzione di due corpi di fabbrica per complessive 4 unità abitative a seguito dei N.O della Soprintendenza di Ragusa.
Le due costruzioni, rientranti in zona 2 del Piano Paesaggistico, secondo l’Associazione ambientalista prima del rilascio del Nulla Osta della Soprintendenza andavano valutate ai sensi dell’art. 42, che al comma 1 prevede che “la costruzione comunque deve essere esclusivamente finalizzata alla conduzione agricola del fondo con preventiva asseverazione da parte dell’Ispettorato Agrario “.
Dall’oggetto della concessione edilizia, si evidenzia che non si tratterebbe di edificio al servizio dell’agricoltura, ma di abitazioni civili scollegate da qualsiasi attività agricola. Quindi tale concessione, sempre secondo Legambiente, non tiene conto della recente sentenza del CGA, avente come oggetto il piano paesaggistico di Ragusa, che ha respinto il ricorso effettuato dall’AmminIstrazione Di Pasquale contro il Piano.
Considerato il valore paesaggistico della contrada Renna, si ritiene che la Soprintendenza avrebbe potuto e dovuto impedire le nuove costruzioni, infatti il piano paesaggistico era già in vigore sia all’epoca del rilascio dei N.O. della Soprintendenza che del permesso di costruire. La nota di Legambiente, tra l’altro, evidenzia che a Corte di Cassazione ha affermato che “Tutte le attività e gli interventi che si ritengono realizzabili in zona agricola restano comunque funzionali ad un’attività tipicamente agricola o alle altre attività alla stessa intimamente connesse…”
Legambiente quindi, ritenendo che le nuove costruzioni in contrada Renna, i cui titoli abilitativi e relativa autorizzazione paesaggistica sono successivi al 10 agosto 2010, siano illegittimi e pertanto ha chiesto: alla Soprintendenza di annullare in autotutela i N.O. concessi ed al Comune di Ragusa di annullare la concessione in quanto in contrasto con l’art. 48 delle NTA del Piano Regolatore e perché viziata da N.O. Illegittimo.
L’associazione ambientalista auspica maggior rigore da parte della Sovrintendenza e, per quanto riguarda il Comune, non può che auspicare che la nuova amministrazione intervenga con decisione per evitare fenomeni di ‘illegalità legalizzata’, quali abbiamo visto fin nel recente passato. Ciò al fine di tutelare la legalità e gli interessi collettivi delle generazioni presenti e future.