Gli organi di stampa hanno riportato in questi giorni la notizia della creazione nel Comune di Giarratana di un comitato NO SPRAR che si oppone all’inserimento di 6 rifugiati politici, donne con bambini, in una struttura del paese. La Caritas ritiene che, se è lecito da un lato per la cittadinanza e le opposizioni chiedere spazi di confronto sui temi che riguardano la vita comune, è controproducente per l’intero paese di Giarratana che questo diritto si traduca in un secco NO. Opporsi all’accoglienza tout court significherebbe tradire l’animo ospitale del popolo ibleo e dei suoi cristiani, tanto più che lo SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) rappresenta un sistema di accoglienza e inserimento di qualità, preso a modello da tutta Europa.
Anche la Chiesa locale ha scelto gli SPRAR come opera segno di attenzione preferenziale agli ultimi e per questo invitiamo tutti i cittadini di Giarratana a visitare i centri SPRAR gestiti dalla Fondazione San Giovanni Battista, ente giuridico della Diocesi, per poter incontrare operatori ed ospiti e farsi un’idea di prima mano sulla realtà dei rifugiati politici, sulle loro storie, sulla loro umanità, sui destini dei paesi dai quali provengono e fugare così ogni timore. L’invito è quello di riconsiderare le posizioni, ricordando che i beni della terra sono di tutti e devono servire per il sostentamento di tutti e rendendosi conto che i rifugiati politici provengono da realtà disastrose, non sono mossi da cattive intenzioni verso gli italiani, cercano delle opportunità per provvedere alle loro famiglie (in questo caso i loro bambini), o la stabilità che i Paesi da cui provengono, al momento, non sono in grado di offrire. Bisogna certamente ricondurre lo straniero alla sua dimensione di cittadino, al quale viene riconosciuto il rispetto della dignità e l’accoglienza della comunità, che ha tutto l’interesse a favorire l’integrazione sotto diversi aspetti: umano, relazionale, culturale ed economico.
Nella speranza che le armi della dialettica politica non si affilino sui destini della povera gente, anche la prossima visita di Papa Francesco a Lampedusa, come ricorda il cardinale Bagnasco, “sarà un segnale di speranza per i migranti e di richiamo all’intera società, all’intero Paese, perché diventiamo sempre più una società che sa accogliere nel rispetto, nell’equità e nella giustizia”. Un invito al cammino verso un’umanità fraterna e giusta cui la comunità di Giarratana non può sottrarsi.
Il Direttore
Dott. Gian Piero Saladino