La sezione del riesame del Tribunale di Ragusa, ha depositato le motivazioni dell’ordinanza di rigetto dell’appello proposto dalla Procura della Repubblica di Modica avverso l’ordinanza del 16 maggio scorso con cui il Gip del Tribunale di Modica aveva (a sua volta) rigettato la richiesta di sequestro preventivo nei confronti di alcuni soggetti, indagati per i delitti di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato, falsità ideologica, truffa aggravata e continuata in concorso. Il GIP di Modica aveva attestato la sussistenza dei delitti e l’esistenza di una consolidata organizzazione criminale che dal 2002 al 2010 era riuscita a far ottenere in favore di soggetti che sollecitavano l’intervento di personaggi politici, una percentuale di invalidità maggiore rispetto a quella reale.
Il Gip pur ritenendo sussistente e provata l’associazione finalizzata alle truffe e le truffe medesime, aveva però rigettato la richiesta di sequestro preventivo non ritenendo individuato con sufficiente certezza l’esatto ammontare del profitto conseguito dagli indagati per effetto dei reati di truffa.
Secondo il pubblico ministero, invece, l’ammontare era comunque quantificabile almeno in 500mila euro.
Il Tribunale del riesame ha condiviso le argomentazioni del Gip, ritenendo che era difficile determinare l’indebito profitto percepito degli indagati, talora riconducibile alla sola indennità di accompagnamento, altre volte nell’ammontare dell’intera pensione o in vari benefici ottenuti.
Adesso si è in attesa della decisione del Tribunale del riesame di Catania, investito dell’appello del PM sul rigetto delle richieste di misure cautelari personali.