I Carabinieri hanno avviato le indagini, hanno individuato l’aggressore, ma hanno anche capito che la presunta vittima si era inventato tutto. E così è scattata la denuncia per procurato allarme e simulazione di reato. Protagonista della vicenda avvenuta a Vittoria è un tunisino 42enne residente a Vittoria, coniugato, bracciante agricolo, incensurato. L’uomo aveva denunciato presso la sede della Compagnia che la sera del 21 giugno scorso un suo connazionale 22enne , bracciante agricolo, celibe, incensurato lo avrebbe minacciato con un coltello e una bomboletta spray al peperoncino e lo avrebbe costretto a consegnargli i soldi che aveva con sé, circa 350 euro. In particolare aveva denunciato di essere stato rapinato in via Cacciatori delle Alpi dal giovane che conosceva bene, forniva le sue generalità e persino l’abbigliamento che indossava al momento dell’aggressione. I militari raccolta la denuncia, al fine di verificare il racconto del tunisino hanno acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza dell’azienda agricola dove il presunto autore della rapina lavora ed hanno accertato che la sera dei fatti, il giovane si trovava in compagnia di altri connazionali e indossava abiti diversi da quelli descritti dalla presunta vittima dell’aggressione. I carabinieri alla fine hanno raccolto delle testimonianze sui cattivi rapporti tra i due a causa di dissidi tra le relative famiglie che vivono in Tunisia. Il tunisino denunciante adesso dovrà rispondere davanti all’autorità giudiziaria di procurato allarme e simulazione di reato.