Amministrative: la chiave di lettura offerta dall’onorevole Giorgio Assenza

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“Il voto del turno di ballottaggio offre chiavi di lettura diverse in relazione alle diverse realtà comunali nelle quali si è andati alle urne. Se a Ragusa è facile cogliere la grande voglia di cambiamento espressa dagli elettori a fronte di un insopportabile e palese inghippo che ha visto protagonisti trasversali sinistra e parte della destra, sia a Modica che a Comiso il voto ha espresso segnali di natura diversa.
Mentre a Modica Abbate ha rifiutato ogni apparentamento innaturale ed è stato premiato dalla sua città, il primo dato che salta agli occhi a Comiso è la grande rimonta del sindaco uscente Giuseppe Alfano. Nonostante la sconfitta, Alfano è protagonista di un grande recupero: 1600 voti in più rispetto al primo turno che gli consentono di accorciare di 1000 lunghezze il divario dal suo avversario. La lettura politica di questo dato ci dice che la città non boccia il sindaco uscente, il quale, tra mille difficoltà ereditate e colpe non sue, è riuscito comunque a portare a termine realizzazioni cruciali per il futuro della città casmenea, aeroporto in primis. Tuttavia, solo contro tutti, ha dovuto fronteggiare la riscossa del vecchio ceto politico locale, riuscito a camuffarsi sotto le mentite spoglie della “novità” Spataro. Una coalizione ampia che va dall’estrema sinistra fino a settori della destra, da Rifondazione comunista e Sel, passando per l’Udc e pezzi della prima giunta Alfano, per finire all’ex segretario del MSI, tutti coalizzati con il Pd contro Alfano. Per rancori personali, per interessi di vario genere e natura, individuali o di cordata, viene snaturata la naturale composizione politica locale. Crediamo che lunga sarà l’onda delle conseguenze negative a detrimento della governabilità e del futuro prossimo della città.
Ma la città di Comiso offre ancora un dato in controtendenza: il centrodestra e il PDL continuano a essere realtà politiche solide e riferimento, oltre che politico, anche morale e culturale di una città che comunque rappresenta per metà dei suoi elettori. Merito dei dirigenti locali, dei militanti, dei giovani e delle donne che si sono spesi senza risparmio di energie in questi lunghi mesi di campagna elettorale e che colgo l’occasione per ringraziare di cuore.
Altrove il PDL è preda di una crisi gravissima sulla quale ci sarà tanto da discutere e intervenire nei giorni e nelle settimane a venire.
In conclusione, rivolgo ai sindaci eletti, Piccitto, Spataro, Abbate e Raffo, l’augurio di lavorare bene e in sintonia con le rispettive città. Rimango a disposizione di ciascuno per quelle che sono le competenze relative al mio ruolo istituzionale a favore del bene comune e dei territori che rappresentiamo”.