Claudio La Mattina e la sua analisi del voto

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“Resto sorpreso, come a distanza di mesi, l’amico Rosario Crocetta non sia riuscito ad avere in provincia di Ragusa interlocutori che lo informino correttamente su come il suo Movimento si sia mosso. A Comiso, per fare un esempio, è stato dato in prestito il simbolo del Megafono visto che i vertici provinciali non hanno ritenuto opportuno presentare una lista in Consiglio comunale a sostegno del candidato Spataro. Posso comprendere inoltre l’errore di Modica del deputato Dipasquale: ha sbagliato nella scelta del candidato sindaco ma per motivi di carattere affettivo. Di fatto con arroganza e prevaricazione è stato estromessa la dottoressa Ivana Castello, nominata dal sottoscritto, coordinatrice cittadina del Megafono, perché non ne condivideva la scelta (fra l’altro seconda degli eletti nelle fila del PD). Alla fine abbiamo dovuto registrare nel turno di ballottaggio, indirettamente, l’umiliazione che il candidato dell’UDC, Ignazio Abbate, che ha minacciato di querela il candidato del Megafono, quarto classificato, perché aveva espresso di farlo votare nel secondo turno, così come ampiamente riportato negli organi di stampa.
Parlare di Ragusa è come “sparare sulla Croce Rossa”…
Tuttavia, mi chiedo: se io, da vittoriese, ho intuito il desiderio di cambiamento dei ragusani, come mai alcuni navigati esponenti politici non lo hanno colto in anticipo? Il risultato finale del ballottaggio col 69% ottenuto dal neo sindaco Federico Piccitto, con apparati politici del centrosinistra, mi conferma che nell’elettorato ragusano faceva capolino la voglia di cambiamento ed è per questo che avevo lavorato ad una candidatura innovativa di Megafono, concordata con Rosario Crocetta, così come lo stesso Presidente ha confermatato ieri con una dichiarazione resa alla stampa e ad un ristretto numero di dirigenti amici. Avevo colto il desiderio di cambiamento nel centrosinistra e quindi la scelta del candidato, dott. Emanuele Occhipinti, esponente apprezzato del mondo cattolico e vicino alla Diocesi oltre che autorevole funzionario della BAPR, appariva ancora più credibile alla luce del risultato odierno e, probabilmente, vincente. Mi meraviglia come il presidente Crocetta che ha fatto scelte forti e in controtendenza in questi mesi di governo si sia invece ‘bloccato’ proprio a Ragusa, pur avendo a disposizione un nome nuovo.
In conclusione, sono fiero che un “pseudo coordinatore provinciale”, così come sono stato tacciato da Nello Dipasquale, abbia dato una storica lezione politica a chi si ritiene un grande ed illuminato stratega politico: ma da questa sconfitta bisogna ripartire. Colgo, pertanto, l’occasione per augurare al movimento Megafono, e lo affermo in qualità di co-fondatore, in futuro un percorso politico più chiaro e rispondente ai valori fondanti del movimento stesso, nel prosieguo politico in provincia di Ragusa”