I tre musicisti con la loro straordinaria bravura hanno regalato al pubblico numerosissimo ed entusiasta momenti di indiscutibile livello musicale.
Incontenibile sembrava Bollani, in bilico sullo sgabello o in piedi o a battere il tempo con lo sportello del pianoforte.
Incontenibile Lund che ha finito per suonare le transenne del bordo palco con le sue bacchette.
Incontenibile Francesco Cafiso scalpitante sotto il palco che si è lasciato sfuggire un “ho troppa voglia di suonare” che è sfociato nell’emozionante e straripante interpretazione della sua “16 min di felicità” con Stefano e i due sbalorditivi danesi.
Allo stesso tempo non è mancato il divertimento, merito questo dei dieci anni di affiatamento dei tre che sul palco, è evidente, si divertono e si intuiscono al volo.
Esuberanza, energia, carica e passione ma anche fluidità e delicatezza.
I suoni dei tre strumenti sembravano uno pur mantenendo ognuno la loro identità, i tre musicisti giocavano assieme scambiandosi sguardi e note di intesa. Immancabili i siparietti da showman di Stefano Bollani, raro nell’interpretazione di Billie Jean.
Questi gli ingredienti di un concerto che ha appagato gli amanti del genere ed appassionato chi il jazz lo incontrava per la prima volta. Tre richieste di bis tre ritorni in scena. Una standing ovation prima dell’apparizione conclusiva.