La scoperta è stata compiuta alle sette di stamani, quando proprietari e dipendenti hanno visto il cancello di ingresso divelto. Considerata la mole del cancello elettrico in ferro, non si esclude che i malviventi, per aprirsi un varco, abbiamo utilizzato un mezzo pesante, come se fosse un ariete, per sfondare l’inferriata. Una volta dentro, si sarebbero diretti verso il capannone e, anche in questo caso hanno forzato l’apertura, anche se sono in corso accertamenti per stabilire il come. I malviventi avrebbero rubato un ingente quantitativo di cavi di rame, gli stessi che collegavano e garantivano il funzionamento dei costosi macchinari che vi erano all’interno per segare e modellare le lastre di marmo. Macchinari che, adesso, sono inutilizzabili. Non si escluderebbe, ma su questo sono in corso ulteriori accertamenti, che sia stato portato via dall’azienda anche un mezzo. Elemento questo che è ancora da verificare. Sul posto, stamani, gli agenti della polizia di stato di Comiso e gli uomini della polizia scientifica. Il furto sarebbe avvenuto in un arco temporale compreso tra le otto di ieri sera, quando l’azienda ha chiuso, e le sette di stamani, consueto orario di apertura. Inutile dire che l’ingente furto subito e il danneggiamento dei macchinari hanno creato un danno enorme alla proprietà che stamani ha già provveduto a presentare denuncia. Da verificare da parte degli investigatori l’eventuale presenza di telecamere a circuito chiuso in zona per tentare di ricostruire quanto sia accaduto stanotte. Il colpo pare sia stato compiuto da professionisti. Intanto stanno proseguendo i sopralluoghi degli agenti della scientifica per rilevare qualunque reperto possa risultare utile all’attività investigativa.