Omicidio a Vittoria, bidello uccide insegnante di cui si era invaghito

50

Giovanna Nobile non ce l’ha fatta. Il suo cuore ha cessato di battere poco dopo mezzogiorno mentre i medici del reparto di chirurgia dell’ospedale Guzzardi di Vittoria mettevano in atto un disperato tentativo di strapparla alla morte. Troppo gravi le ferite riportate nella parte addominale a seguito dei colpi di pistola calibro 7,65, esplosi da Salvatore Lo Presti, bidello di 69 anni prossimo alla pensione, all’interno dell’istituto comprensivo Pappalardo di Vittoria. Cinque i colpi, due dei quali hanno raggiunto la poveretta al torace e all’addome, è stato quest’ultimo quello fatale, in quanto le ha provocato lo spappolamento del fegato e dunque un’emorragia fulminante. Aveva 53 anni la professoressa Nobile e questa mattina era uscita di casa come tutte le mattine per raggiungere la scuola dove insegnava religione per una riunione con gli altri docenti e per firmare dei documenti. La follia dell’omicida, Salvatore Lo Presti, è esplosa intorno alle 10.30 quando ha seguito l’insegnantensino agli ufficindinsegteria, ha preso in mano l’arma e ha fatto fuoco. Solo il provvidenziale intervento di un altro bidello, allarmato dai roboanti rumori sentiti, ha scongiurato che altri colpi potessero essere esplosi. Il coraggioso collega dell’omicida, infatti, lo avrebbe disarmato.Soltanto nel pomeriggio, a seguito dell’interrogatorio davanti il suo avvocato, l’omicida avrebbe spiegato il perchè dell’insano gesto. Pare che il bidello si fosse invaghito dell’insegnante, senza però essere ricambiato. La confessione, come detto è avvenuta oggi pomeriggio negli uffici della squadra mobile, dove l’uomo è stato a lungo ascoltato, per poi esse arrestato. La professoressa è stata trasportata d’urgenza al Guzzardi con l’ambulanza del 118 ma le sue condizioni sono subito apparse disperate ai soccorritori mentre i ragazzi che in quel momento stavano sostenendo gli esami di terza media sono stati rinchiusi all’interno del plesso per motivi di sicurezza. In pochi minuti è stato il panico. A scuola sono sopraggiunti i genitori degli alunni, i colleghi dell’insegnante, polizia, carabinieri, polizia municipale. La drammatica attesa del marito e dei due figli dell’insegnante, un maschio e una femmina, degli amici e dei parenti all’esterno del blocco operatorio del reparto di chirurgia del Guzzardi è durata poco meno di un’ora. Poi l’annuncio, straziante, devastante, del sopraggiunto decesso. La professoressa Giovanna Nobile era molto conosciuta e amata in città e la notizia del suo ferimento prima e del decesso dopo si è diffusa in breve tempo gettando nella disperazione quanti hanno avuto la fortuna di conoscerla. Sempre dolce, sempre sorridente, sempre con una parola buona per tutti, l’incrollabile fede in Dio a sostenerla, sempre.