Evasione dagli arresti domiciliari, minacce gravi e porto abusivo di arma da taglio. Sono i reati di cui dovrà rispondere Vincenzo Argentino, comisano pluripregiudicato di 38 anni che si trovava agli arresti domiciliari da qualche mese dopo aver attentato al marito della sorella, procurandogli, armato di coltello, gravi lesioni in più parti del corpo. In quell’occasione era stato arrestato per il reato di tentato omicidio. All’esito del giudizio di primo grado, lo scorso aprile era stato condannato alla pena di 3 anni e 2 mesi di reclusione, scarcerato e posto agli arresti domiciliari. Ieri, in tarda serata, le Volanti del Commissariato di Vittoria e una pattuglia di Polizia Stradale del Distaccamento ipparino, sono intervenute a Comiso dove era stata segnalata una lite che avrebbe potuto avere ben più gravi conseguenze. L’Argentino – secondo quanto riferito dagli investigatori che hanno ricostruito i fatti – si sarebbe recato a casa della sorella, armato di coltello e dalla strada avrebbe minacciato i congiunti di morte. L’uomo, appunto, sarebbe stato colto da un ennesimo raptus di rabbia e si sarebbe armato di un coltello lungo 23 cm, con lama di 15.
Gli agenti giunti sul posto e ricostruiti i fatti si sono messi alla ricerca del 38enne che si era da poco allontanato dall’abitazione della sorella, e dopo averlo rintracciato hanno recuperato l’arma che avrebbe utilizzato per rafforzare le minacce nei confronti dei suoi familiari. Accompagnato al Commissariato di Vittoria, è stato arrestato per il reato di evasione, minacce gravi e porto abusivo di arma da taglio. Dopo le formalità di rito è stato condotto alla Casa Circondariale di Ragusa a disposizione dell’Autorità giudiziaria.