Quattro mesi di enormi disagi per i cittadini

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Un ricorso contro Comune, Prefettura e Regione in relazione alla richiesta di accesso agli atti amministrativi relativi alla chiusura dei pozzi B e B1. L’associazione voleva vederci chiaro sull’inquinamento, ma non ha ottenuto la documentazione richiesta. In realtà su tutta la vicenda la richiesta di chiarezza è unanime tra la gente: il problema è durato per quattro mesi con disagi enormi. Senza contare i costi di questa crisi idrica, in parte pagati dalle casse comunali per l’uso delle autobotti e in parte dai singoli cittadini che hanno dovuto far ricorso al servizio privato di trasporto acqua. Nel primo e nel secondo caso, comunque, i soldi son sempre dei cittadini che chiedono conto e ragione. Non pochi hanno assicurato che avrebbero presentato il “conto” al Comune, mentre altri pretendono uno sgravio sulle bollette idriche come compensazione al disservizio. La richiesta di atti, come spiega l’associazione Codici, era stata avanzata il 13 marzo scorso. Poi è sopravvenuto il silenzio-rigetto da parte delle amministrazioni competenti. E così la scelta di chiedere l’annullamento di quel “silenzio” che nei fatti è un diniego alla possibilità di conoscere l’iter della delicata vicenda. Spetterà al Comune spiegare ai giudici del Tar, e ai cittadini, perchè non sono state fornite quelle “carte”.