Operazione antiprostituzione Nina”: 4 arresti a Vittoria

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Cinque mesi di video, pedinamenti, intercettazioni telefoniche e ambientali per sgominare un sodalizio criminale dedito allo sfruttamento della prostituzione a Vittoria. E’ il risultato dell’attività di intelligence dei carabinieri del comando provinciale di Ragusa e della compagnia di Vittoria che ha portato, stanotte, all’arresto di quattro persone. Elena Balestrino, 58 anni di origini sarde, residente a Vittoria, con precedenti specifici, ritenuta il capo dell’organizzazione; Maurizio Trovato, 52enne che avrebbe assolto al ruolo di cassiere e si sarebbe occupato delle esigenze delle donne, fornendo loro ricariche telefoniche e provviste alimentari; Emanuele Giannì pensionato 67enne originario di Comiso che, vivendo poco distante dalla casa dove le ragazze si prostituivano, sarebbe il basista e avrebbe garantito loro anche sistemi di sicurezza in caso di clienti difficili ed infine Rossella Noto, 27enne di Vittoria che avrebbe controllato le ragazze, compresi gli incassi e il movimento dei clienti. La Balestrino è stata associata al carcere Bicocca di Catania, gli altri tre si trovano agli arresti domiciliari. Tutti devono rispondere, in concorso aggravato e continuato tra loro, di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Settimanalmente erano presenti nella villa di proprietà della Balestrino, che è stata sequestrata, sette donne, tutte del Sud America. Rimanevano una settimana in loco, e poi venivano spostate su Catania, Paternò e Napoli. Il tutto a rotazione continua.  Inoltre i Carabinieri hanno scoperto il sistema di pagamento adottato per eludere le maglie della giustizia. Infatti, non vi era movimentazione di contante, ma tutto avveniva tramite carte prepagate, molte delle quali sequestrate stanotte. Le donne, a fine turno, lasciavano in un posto dell’abitazione una busta con il contante che poi veniva versato, in piccole trance in carte prepagate. I militari hanno stimato che, complessivamente ogni settimana, l’organizzazione avrebbe incassato quindici mila euro, nonostante le tante lamentele della Balestrino che lamentava la crisi e il numero ridotto di clienti. Il linguaggio utilizzato era criptico e non si parla mai esplicitamente di denaro, ma di “situazioni” o “commissioni”. Il Trovato si sarebbe occupato di riscuotere e versare, movimenti che avrebbe annotato in un taccuino, stanotte sequestrato. Non si escluderebbero ulteriori indagini per meglio ricostruire le fila dell’organizzazione e le modalità con cui venivano reclutate le donne. Nel gruppo di sudamericane, anche madre e figlia.