Affinché si possa far ripartire quel processo virtuoso di rilancio economico, commerciale e turistico della nostra città occorre che la macchina amministrativa, cioè l’ente Comune, ancor prima addirittura di avere una classe politica all’altezza di questo gravoso ed allo stesso tempo entusiasmante compito, possa fare affidamento su dipendenti motivati e pronti a raccogliere la sfida. Oggi è di tutta evidenza che le cose non stanno così. La categoria dei dipendenti comunali diretti ed indotti, è stata additata all’opinione pubblica come una delle concause dello sfacelo che in questi ultimi anni ha interessato Palazzo San Domenico. È stato per molti, ma per fortuna non per tutti, fin troppo facile attribuire colpe e responsabilità ad una categoria che invece in massima parte è stata vittima di un sistema clientelare al quale o ci si adeguava o dal quale non sarebbe derivato nulla di buono. È nostro forte convincimento che se un’azienda rischia il fallimento e non riesce a produrre come dovrebbe, la responsabilità è da attribuire soltanto a chi la gestisce e non a chi ci lavora magari con abnegazione e sacrifici quotidiani. Verranno assunti provvedimenti severi e non ritrattabili nei confronti di inetti e fannulloni dai quali prendiamo le distanze e coi quali non intendiamo nemmeno discutere ma saremo fortemente e sentitamente al fianco della stragrande maggioranza dei nostri preziosi dipendenti, che contrariamente a quanto è diffuso nell’opinione pubblica, sono lavoratori onesti e padri di famiglia degni di rispetto. Saranno chiamati al massimo del loro impegno e lavoro, non verranno legittimate raccomandazioni o segnalazioni, verrà premiato il merito e la disponibilità. Di ognuno di loro saremo pronti ad ascoltare problemi e limiti al fine di armonizzare il lavoro di ciascuno con quello della pubblica amministrazione che deve essere puntale e preciso al servizio della collettività. Sappiamo perfettamente che con il loro aiuto e la loro leale collaborazione potremo fare decollare questa città verso gli ambiziosi traguardi che ci siamo prefissati. Noi l’abbiamo sempre detto: dipendenti motivati significa utenti soddisfatti perché il Comune che immaginiamo dovrà operare a garanzia dei cittadini e dare risposte certe. E del resto l’incapacità dell’amministrazione nell’indirizzare nel modo corretto i processi decisionali di un’intera città è stata pagata per prima proprio dai dipendenti comunali. A loro, in tali condizioni che per alcuni versi rasentano persino la mortificazione della persona, non possiamo chiedere nulla di più rispetto a ciò che non stiano facendo già e che sappiamo non essere bastevole. Rispetto della persona e del lavoratore, pagamento puntale delle spettanze, abolizione di privilegi con super dirigenti che si arrogano poteri decisionali persino di competenza di altri colleghi, decisioni gestionali del personale differenti da quelle sino adesso assunte e che hanno ingenerato spesso una vera e propria guerra tra poveri, saranno i primi provvedimenti che intendiamo adottare dal momento del nostro insediamento dedicando il primo mese di lavoro esclusivamente al riordino e alla riorganizzazione della macchina amministrativa. E per raggiungere questi obiettivi di efficienza i dipendenti comunali, così come loro stessi richiedono da anni senza essere ascoltati, dovranno essere formati e riqualificati partecipando ai corsi di formazione per ulteriormente migliorare le loro competenze, in modo da affrontare le nuove questioni strategiche per la città, a partire dalla costituzione del consorzio tra i Comuni del Sud Est che dia centralità a Modica, puntando anche sula programmazione e progettazione europea, sul project financing e sul social housing. Inizieremo da qui a fare ordine e siamo sicuri di riuscirci attraverso il nostro operato che sarà tutto improntato alla correttezza e alla trasparenza.