Sono passati quasi dieci anni da quel 17 novembre 2003, data nella quale i rappresentanti del territorio ibleo organizzarono, partendo da contrada Selvaggio, la prima marcia lenta per sollecitare l’iter relativo al raddoppio della “Ragusa – Catania”.
Questa la constatazione di Salvo Ingallinera nel corso della conferenza stampa voluta dal Comitato che ha seguito tutte le varie fasi dell’opera stradale, un appuntamento che “completa”, sottolineano, l’incontro di mercoledì pomeriggio tra il Prefetto ed i giornalisti.
“Di annunci disattesi ne abbiamo collezionati moltissimi – afferma Ingallinera – pensiamo comunque che le notizie emerse ieri nel corso di un tavolo tecnico voluto dal Prefetto Vardè siano davvero buone”.
“Ci siamo sorpresi nell’apprendere – aggiunge Giorgio Bandiera – di un confronto fra i dirigenti del ministero delle Infrastrutture, dell’assessorato regionale alle Infrastrutture e del CAS, al quale non eravamo stati invitati. Lungi comunque da fare polemiche ci sembrava opportuno rimarcare le novità emerse e completare il quadro relativo ad una opera che seguiamo personalmente, investendo il nostro tempo e denaro, e per la quale settimanalmente pressiamo gli enti competenti”.
“Il ruolo del Prefetto è stato estremamente positivo – aggiunge l’onorevole Gurrieri – ma occorre fare notare che i rappresentanti del territorio sono stati sempre presenti”.
I componenti del comitato hanno evidenziato quindi le notizie apprese dalle parole del dottor Coletta per il Ministero e del dottor Falgares per la Regione.
“I tempi imposti dalla comunità europea – afferma Roberto Sica – fissano al 31 dicembre 2013 la data massima entro la quale poter procedere con la firma della convenzione per il progetto di finanzia. Da questo atto, che speriamo potrebbe formalizzarsi entro 60 giorni, dovranno passare massimo 11 mesi per arrivare al progetto esecutivo, documentazione che dovrà comunque passare ancora una volta tutto l’iter burocratico a partire dal Cipe fino alla Corte dei conti. Con questo si potrà procedere all’inizio dei lavori. Il cantiere durerà al massimo 5 anni”.
“Le informazioni circa l’impegno e la volontà di andare avanti da parte del raggruppamento di imprese coinvolte vengono confermate anche dal dotto Coletta. Nessun problema per quanto riguarda le procedure di bancabilità dei fondi privati. I tempi verranno rispettati – continua Sica – ed anzi, pensiamo che alcune scadenze verranno anticipate. Incontreremo entro la fine del mese di giugno i responsabili delle imprese, i quali comunque hanno fatto sapere che la fase di progettazione definitiva è già a buon punto”.
“Il territorio non può più attendere – sostiene Gurrieri -. L’apertura dell’aeroporto di Comiso rende ancora più urgente il completamento della rete delle infrastrutture”.
Le imprese della provincia (sono 1500 gli edili che, dalle stime di Giorgio Bandiera, attualmente non lavorano) potrebbero tirare un respiro di sollievo. “Sarà nostro compito – conclude Gurrieri – capire come privilegiare questi lavoratori ed inserirli in cantieri così importanti che, ricordiamo, sono finanziati con più di 815 milioni di euro, 448 dei quali a capitale pubblico e altri di capitale privato”.