Ammonterebbe a diverse migliaia di euro la sanzione pecuniaria elevata dalla guardia di finanza nei confronti di un istituto di credito su scala nazionale, con una filiale a Ragusa, che avrebbe omesso l’invio di documenti relativi alla posizione finanziaria di un contribuente sottoposto ad accertamenti da parte delle fiamme gialle. Gli accertamenti bancari erano stati avviati così come previsto dalla normativa vigente. Tale forma di accertamento spiegano dal comando provinciale della guardia di finanza – viene condotta con sofisticate e complesse procedure telematiche, che investono tutti gli istituti di credito operanti sul territorio nazionale, e che prevede che ogni intermediario finanziario interpellato, dia comunicazione alla Guardia di Finanza di tutte le ricorrenze intestate o riconducibili alla persona sottoposta al controllo tributario. Attraverso tale procedura si può compiutamente ricostruire la capacità contributiva del professionista, nel caso specifico, ispezionato.
La Guardia di Finanza, sulla base delle banche dati interrogate è anche in grado di riscontrare a posteriori la completezza delle informazioni ricevute e di verificare le eventuali omissioni degli istituti di credito.
In questo caso, le fiamme gialle avrebbero constatato che un istituto di credito avrebbe omesso l’invio di documenti relativi alla posizione finanziaria del contribuente sottoposto ad accertamenti e pertanto i finanzieri hanno proceduto a contestare l’addebito per l’omissione, che prevede l’applicazione della sanzione pecuniaria.
Tenuto conto del notevole impegno della Guardia di Finanza nella lotta all’evasione fiscale, è sempre più frequente il ricorso alle indagini finanziarie e pertanto il controllo della veridicità e completezza delle risposte da parte delle banche è tenuto sotto costante monitoraggio.