L’Udc “acquista” due nuovi consiglieri

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L’UDC di Vittoria si riorganizza e, chiusa la fase del commissariamento con la nomina di Angelo Giacchi a segretario cittadino, vede anche crescere la propria presenza in consiglio comunale. A Daniele Barrano e Salvatore Sanzone si vanno, infatti, ad aggiungere Santo Cirica e Franco Caruso, provenienti dalla lista civica “Indipendenti per Vittoria e Scoglitti”. L’annuncio è stato dato questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla presenza del deputato regionale Orazio Ragusa, del segretario provinciale Pinuccio Lavima e dello stesso Giacchi. L’incontro con la stampa è stato aperto con un minuto di silenzio in memoria di Giovanni Guarascio e con la comunicazione di un incontro, domani mattina alle 11 a Ragusa, con il Prefetto Vardè per discutere del problema relativo alle aste giudiziarie.

Subito dopo l’attenzione è stata incentrata sui temi prettamente politici. “A chi dice che l’UDC non esiste più rispondiamo con i fatti e con il raggiungimento di 4 consiglieri che è un avvenimento storico” ha affermato Giacchi.

Cirica ha definito l’ingresso nell’UDC come la conclusione naturale di un percorso di ricerca di un gruppo dove non esistono posizioni verticistiche ma dove tutto si decide attraverso il dialogo e il confronto e Lavima si è detto soddisfatto per quanto di buono il partito è riuscito a fare negli ultimi giorni, con particolare riferimento all’incontro palermitano con l’assessore regionale all’agricoltura Dario Cartabellotta.

Impossibile, però, non far cadere il discorso sulle recenti vicissitudini che hanno riguardato il partito a livello locale e sull’ex commissario Giovanna Ragusa che ha dichiarato di aver appreso dalla stampa di essere stata esautorata del suo compito. “Il segretario Lavima” ha spiegato Giacchi “ha scritto una lettera per annunciare la mia nomina e l’ha indirizzata anche alla signora Ragusa ma per una serie di ragioni non è stato possibile consegnargliela. Così la sera stessa della mia elezione l’ho chiamata ma lei, per tutta risposta, ha annunciato le sue dimissioni dichiarando di non riconoscersi più nel partito. Quelle dimissioni non le abbiamo ancora accettate e speriamo che la sig. Ragusa ci ripensi perché la consideriamo una risorsa preziosa e con lei vogliamo riaprire un dialogo”.

Altra nota dolente: i rapporti con Palazzo Iacono. “La nostra priorità non sono le poltrone. Siamo per il confronto – ha proseguito Giacchi – e non chiudiamo le porte a nessuno ma non rientreremo in giunta se il Sindaco Nicosia non farà suoi i punti del nostro programma a cominciare da una nuova attenzione verso i servizi sociali, i prodotti locali e il turismo”.

Ma lo scudo crociato diventa scudo levato se si accusa l’UDC di essere il partito di chi ama i cambi di casacca. “Non solo Caruso e Cirica ma anche io e Barrano proveniamo da una lista civica e non da altri partiti – ha chiarito Sanzone – e abbiamo scelto questo gruppo perché crediamo nei valori di cui si fa portavoce e nella politica vista come dovere verso la collettività”. “Nel 2005 ho sottoscritto il programma di Nicosia perché ricco ed interessante – ha aggiunto Caruso – ma a distanza di anni nessun punto è stato concretizzato e io e i cittadini di Scoglitti ci sentiamo traditi da lui. Da qui la scelta della lista civica e ora dell’UDC, coerente con il programma che intende portare avanti comunque, nella maggioranza o tra le fila dell’opposizione”.

Ma dalle ultime elezioni amministrative e politiche la spaccatura ha riguardato il partito anche a livello regionale. Il segretario Lavima ha, stamani, brevemente riassunto quanto accaduto e che è sfociato nella direttiva regionale che ordinava i commissariamenti. “E’ vero che forse non tutti in Sicilia l’hanno recepita ma chi invece quelle direttive le ha seguite con spirito di abnegazione non può uscirne penalizzato. Non abbiamo fatto fuori nessuno (n.d.r. : il riferimento è all’ex dirigenza cittadina del partito), abbiamo solo dimostrato fedeltà ad un progetto di respiro regionale e oggi stiamo ricostruendo”.

Infine l’intervento dell’On. Orazio Ragusa che ha sottolineato come l’UDC si candidi ad essere la casa dei moderati italiani. “Il mio telefono è acceso h24. Siamo gente che al mattino si alza presto per andare a lavorare e a parlare con la gente anche se non ci sono elezioni in vista e sono stanco di chi fa politica in modo asettico e finisce per danneggiarci tutti”.