Una delle priorità della nostra Amministrazione sarà la tutela di un fondamentale presidio di legalità per il nostro territorio che è il tribunale di Modica. In attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale previsto per il 2/3 luglio sul provvedimento di soppressione varato dal Governo, dobbiamo esser da subito pronti ad una vera e propria sinergica e totalizzante azione di salvaguardia che, se necessario, dovrà esser attuata con la totale partecipazione di tutta la cittadinanza. La nuova Amministrazione comunale dovrà dimostrare tutta la propria autorevolezza e forte impegno impedendo l’attuazione di questa scellerata decisione. E’ di tutta evidenza, infatti, che non ha senso alcuno chiudere una sede così prestigiosa ed efficiente quale è quella del tribunale di Modica per poi affittare, con ulteriori onerosi investimenti, dei locali a Ragusa al fine di garantire una giusta allocazione ai numerosi uffici che da Modica saranno trasferiti nel comune capoluogo. Come Amministrazione comunale dedicheremo un’attenzione particolare alla vicenda, chiamando al confronto anche gli avvocati e in generale i componenti della magistratura, per predisporre tutti insieme nel merito una maggiore economicità ed organizzazione degli uffici giudiziari. La secolare tradizione giudiziaria del nostro tribunale e la sua allocazione baricentrica rispetto anche la provincia di Siracusa, impongono una riflessione ben più ponderata di quella che si è dimostrata esser stata assunta a cuor leggero dai vertici ministeriali e solo attraverso giustificazioni di natura prettamente economica. L’amministrazione della giustizia ha su qualsiasi territorio ripercussioni notevolissime sull’educazione alla legalità a cominciare dalle nuove generazioni. La soppressione del tribunale rappresenterebbe, assieme alla chiusura di tanti altri presidi di legalità come la caserma dei Carabinieri o il carcere, l’ennesimo colpo mortale alla sopravvivenza della cultura del diritto nel nostro comprensorio. A tali forti ed irrinunciabili motivazioni, si aggiunge la perfetta aderenza di tale necessità con quella più estesa del nostro programma politico che immagina e fortemente vuole Modica riappropriata del suo ruolo di capitale del Sud-Est. In tale ottica si inserisce in modo imprescindibile anche la sopravvivenza del nostro tribunale che, quando fu inaugurato nove anni fa, dopo una spesa di circa 20.000.000 di euro alla presenza di alte cariche dello Stato, venne descritto come un baluardo di legalità. La struttura del nostro tribunale inoltre, è perfettamente aderente al trend nazionale che è quello di creare cittadelle giudiziarie facilmente accessibili in luoghi dove l’uso degli spazi e l’accessibilità siano il meno problematici possibile. Di regola, infatti, l’odierna tendenza dell’edilizia giudiziaria è indirizzata verso la creazione delle cosiddette cittadelle delle giustizia, ove in un unico contesto si concentrano tutte le strutture giudiziarie, per finalità di razionale utilizzo e di decongestionamento dei centri urbani. Questa tendenza, nella quasi totalità dei casi è positiva e virtuosa, oltre che condivisibile in termini di efficienza. Non vi è dubbio che questa regola seguita in molti casi nel resto del Paese e che potrebbe trovare attuazione anche a Modica, qui invece, inspiegabilmente, trova la sua eccezione, destinata a suscitare forte perplessità anche sotto il profilo, come già accennato, della individuazione di nuovi spazi a Ragusa della utilizzabilità dei locali.