Ha fatto ritorno a Vittoria poco dopo le 12 la salma di Giovanni Guarascio. Ha fatto ritorno nella sua casa di via Brescia in cui tutto è iniziato. Quella casa che aveva perso ad un’asta giudiziaria per un debito con la banca, e che poi era stata venduta e aggiudicata all’asta per 27mila euro, che voleva continuare a difendere ad ogni costo e per la quale, martedì scorso, si è cosparso di benzina e ha attivato l’accendino scatenando un inferno di fuoco che lo ha risucchiato. I tre figli hanno raggiunto il Cannizzaro di Catania questa mattina presto per sbrigare le ultime pratiche. Poi l’ultimo viaggio in compagnia del padre verso quella terra iblea un tempo amorevole madre, ora matrigna che lascia i suoi figli senza lavoro, casa e dignità.
I funerali si terranno domani pomeriggio alle 16.30 nella chiesa del Sacro Cuore e, come preannunciato, il sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia, ha subito emesso l’ordinanza per la proclamazione del lutto cittadino per quello che viene definito “un drammatico evento vissuto da tutti i cittadini con profonda e straordinaria emozione”. Per l’intera giornata di domani, pertanto, è stata ordinata l’esposizione delle bandiere listate a lutto negli edifici pubblici e nelle scuole di ogni ordine e grado e si invita la collettività di Vittoria e Scoglitti ad esprimere il proprio dolore e il proprio abbraccio nei confronti di familiari, parenti ed amici di Guarascio. Gli esercizi commerciali sospenderanno la loro attività e abbasseranno le saracinesche durante la celebrazione dei funerali.
Ed intanto le aste giudiziarie continuano come se nulla fosse. E onesti cittadini, che a causa della gravissima crisi non hanno potuto onorare i loro debiti piccoli o grandi, seguitano nel perdere la loro casa, spesso l’unica. Per questo ieri Altragricoltura è tornata a far sentire la sua voce con una protesta in Piazza Italia nei pressi della quale c’è uno studio commerciale nel quale, proprio ieri, era in programma un’asta.