Agricoltura : questa sconosciuta. Filippo Spataro interviene sui problemi dell’agricoltura locale, proponendo alcune misure per coadiuvare i produttori e gli imprenditori agricoli. Nel frattempo stigmatizza anche la grave assenza del comune di Comiso per la convenzione decennale tra comuni e regione finalizzata all’attuazione e gestione del progetto in un quadro di snellimento delle procedure e di coordinamento e mobilitazione di risorse professionali, organizzative e tecniche, assicurando altresì il reperimento delle relative risorse finanziarie.
“L’altro ieri spiega – Filippo Spataro – si è riunita presso l’aula consiliare “Falcone e Borsellino” del Comune di Mazzarrone la Consulta per l’Agricoltura, istituita dall’Ente comunale per firmare una Convenzione decennale tra i Comuni, Comiso incluso, e la Regione Siciliana per “l’attuazione e gestione del progetto in un quadro di snellimento delle procedure e di coordinamento e mobilitazione di risorse professionali, organizzative e tecniche, assicurando altresì il reperimento delle relative risorse finanziarie”. Alla fondamentale iniziativa di supporto alle aziende, assente ingiustificato il Comune di Comiso. Benchè invitato, come tutti gli altri Comuni ricadenti nel territorio dell’IGP – uva da tavola di Mazzarrone ( Acate, Caltagirone, Chiaramonte Gulfi, Licodia Eubea, Mazzarrone) il nostro Comune ha infatti inspiegabilmente disertato, perdendo l’opportunità di supportare con azioni concrete e determinanti le numerose aziende comisane impegnate nella produzione di Uva da tavola. Un’altra occasione mancata tra le tante, che danno la dimensione dell’interesse che questa amministrazione ha avuto in questi anni nei confronti del comparto agricolo che già soffre di una crisi senza precedenti”. Proprio in merito all’agricoltura, Filippo Spataro ha evidenziato uno dei punti del suo programma elaborati con alcuni addetti ai lavori del settore.
“Bisogna riattivare la Consulta per l’agricoltura – ha spiegato Spataro – più strutturata con un regolamento che sancisca il suo ruolo nelle scelte amministrative di quel settore, un ruolo di concertazione che rappresenti le esigenze del comparto. Il rafforzamento dell’identità locale passa, anche per la valorizzazione delle tradizioni locali: favorire gli scambi, regionali e internazionali, costituisce uno dei passaggi attraverso i quali l’identità può essere rafforzata. L’identità locale passa, tuttavia, non soltanto attraverso la tradizione ma anche attraverso l’impresa e politiche commerciali dal rendere direttamente riconducibili al territorio. I riconoscimenti vanno valorizzati (De.Co), essi infatti esprimono la volontà di sostenere la creazione di un marchio regionale attorno a prodotti di qualità di creare un sistema che consenta di poter effettuare la tracciabilità del prodotto, individuare il prezzo all’origine ed accorciare il più possibile la filiera. Contro gli aumenti record dei prezzi – continua Filippo Spatato – va sostenuto il mercato degli agricoltori “farmer’s market”, dove sarà possibile fare la spesa direttamente dai produttori agricoli senza le lunghe intermediazioni che fanno lievitare i prezzi dal campo alla tavola. La richiesta più diffusa è stata quella di promuovere l’aggregazione, fare regia al fine di creare un network tra i produttori che li renda competitivi nei mercati e li tolga dalla morsa della GDO conferendo un dignitoso ruolo di contrattazione. Ci batteremo contro il Dumping che umilia i nostri prodotti e che rappresenta un pericolo per i consumatori. Per quanta riguarda il vivaismo, ci impegneremo per promuovere l’internazionalizzazione della barbatella siciliana, fondamentale quindi sarà una capillare azione di marketing. E’ stato inoltre finanziato un centro di ricerca sperimentale, nel quale verranno effettuate ricerche sulla selezione clonale, e che grazie alla collaborazione concreta con le aziende del territorio, ascoltando e cercando di rispondere alle loro concrete esigenze, farà del vivaismo di Comiso un settore leader nel territorio italiano, in grado di competere e sovrastare la concorrenza con le multinazionali straniere. Partendo dalla tutela e valorizzazione delle nostre tradizioni, insieme, si farà della barbatella selvatica “tipo sicilia” una varietà conosciuta, richiesta e in grado di competere nei mercati internazionali. L’impegno nel difendere questo prodotto, si concretizzerà a partire dalla formazione permanente di giovani, che attraverso corsi mirati impareranno l’arte dell’innesto e della coltivazione delle barbatelle. Infine – ha concluso Spataro – incentiveremo l’agricoltura biologica e la sua diffusione con l’introduzione nell’alimentazione scolastica di bio-mense che utilizzano prodotti connessi alla qualità e alla sicurezza degli alimenti biologici. Verrà quindi realizzato un orto biologico comunale che avrà anche finalità didattiche”.