Riesce a conquistare il numeroso pubblico e a raccogliere autorevoli consensi, lo spettacolo “Antigone”, che è stato portato in scena sabato scorso nello splendido scenario del teatro greco di Siracusa nell’ambito del XLIX ciclo di rappresentazioni classiche. Una tragedia corale che ha coinvolto il numeroso pubblico presente, riuscendo a scuotere emotivamente grazie al pathos reale che gli attori sono riusciti a trasmettere al pubblico. L’opera, di Sofocle, appartiene al ciclo di drammi tebani ispirati alla drammatica sorte di Edipo, re di Tebe, la cui figlia Antigone, nonostante la decisione del nuovo re di Tebe, Creonte, succeduto al padre, decide di dare sepoltura al fratello Polinice. Scoperto il mancato rispetto della decisione del re, lo stesso ordina che venga rinchiusa in una grotta, dove dovrà scontare la sua pena sino alla morte. Contrari a tale decisione sia il figlio, futuro sposo di Antigone, che parte dei notabili di Tebe, alla luce anche della profezia dell’indovino Tiresia. Solo alla fine il re, capirà l’errore compiuto ossia l’ostinazione nel perseguire le proprie idee nonostante siano sbagliate, ma quando si ravvede ormai non ci sarà più nulla da fare: Antigone, nel frattempo si è impiccata, il figlio di Creonte si è pugnalato, e la moglie del re decide di togliersi la vita, per l’insostenibilità del dolore, causato dalla morte del figlio. Dramma, pathos, ma anche momenti più distensivi, e una rivisitazione più moderna dell’opera nonostante l’impronta classica mantenuta, sono riusciti a rendere al meglio, sulla scena, la tragedia greca di Sofocle.
Nell’ambito del ciclo di rappresentazioni, in programma anche “L’Edipo Re”, anch’essa di Sofocle, e “Le donne al Parlamento” di Aristofane. La stagione si concluderà il 23 giugno.