Nella lista dell’Udc non aveva trovato posto, e così ha “rimediato” in quella del Pd. Ma adesso per Sonia Migliore il cognato Antonio Di Paola rischierebbe di diventare “scomodo”, anche se candidato con un’altra lista. Anzi. Una vittoria di Di Paola al consiglio comunale le precluderebbe la strada per l’assessorato. Alla base nessuna “alchimia” politica, ma una norma di legge, la numero sei del cinque aprile 2011, entrata in vigore il primo gennaio dello scorso anno. Cosa prevede la norma, lo specifica un’apposita circolare del dodici marzo del 2012. All’articolo 4 viene specificato che esiste il “divieto di assumere la carica di componente della giunta per i coniugi, ascendenti e discendenti (nonni e nipoti, genitori e figli), parenti ed affini sino al secondo grado (fratelli, sorelle, suoceri, generi, nuore e cognati) del sindaco degli altri componenti della giunta, dei consiglieri)”. In questo caso, quindi, l’ok dato dal Pd alla candidatura di Di Paola si tradurrebbe in un via libera alla vice sindacatura per Peppe Calabrese, rimanendo la Migliore “fuori” in forza della legge sulle incompatibilità.
[Fonte: Gionale di Sicilia]