Nella mattinata di ieri i Carabinieri della Stazione di Pozzallo, al termine di mirati accertamenti delegati dalla Procura modicana, hanno notificato a G.G. 48enne disoccupato pozzallese, una misura cautelare personale emessa nei giorni scorsi dal Tribunale di Modica con cui gli è stato fatto divieto di avvicinarsi all’abitazione della ex moglie 40enne. All’uomo è stato imposto, tra l’altro, il divieto di comunicare con la donna e di mantenere dalla stessa una distanza di almeno 100 metri.
Il provvedimento cautelare eseguito dai Carabinieri consegue a una lunga serie di azioni persecutorie da lui poste in essere nei confronti della ex moglie a partire dal 2011. Con ripetute condotte persecutorie e vessatorie, infatti, ha minacciato e molestato la donna con la quale aveva intrattenuto una relazione coniugale, conclusasi il 13.4.2010 con l’emissione da parte del Tribunale di Modica di un provvedimento che autorizzava i coniugi a vivere separati, in modo da cagionarle un perdurante e grave stato di ansia e di paura, refertato in “stato ansioso e depressivo” ed un fondato timore per la propria incolumità e per quella dei figli.
In alcune occasioni l’uomo ha seguito gli spostamenti della ex, talvolta appostandosi sotto la sua; in un’altra circostanza, verificatasi nel 2011, l’uomo si è addirittura recato presso l’abitazione della donna e, dopo averla minacciato, ha colpito la porta con calci e pugni. Nella maggior parte dei casi l’uomo ha continuato ad offendere l’onore ed il decoro della persona offesa inviandole sms dal contenuto decisamente offensivo o profferendo nei suoi confronti, anche sulla pubblica via, espressioni colorite dal chiaro contenuto minaccioso e diffamatorio.
Nei primi giorni del mese di aprile us, dopo avere notato la presenza della sua ex nel centro di Pozzallo che stava andando a prendere il loro figlio minore presso una ludoteca da lì poco distante, l’ha inseguita a bordo di un motoveicolo e, sportosi fuori dall’abitacolo, con la mano alzata, la minacciava di morte riferendo “Ve la faccio pagare, non è finita qui vi ammazzo”.
L’uomo è accusato di stalking con le circostanze aggravanti dell’aver commesso il fatto contro una persona alla quale era stato legato da relazione affettiva e dell’aver agito in stato di abituale ubriachezza.