Erba in città, tre giovani in manette

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La fortuita presenza alla stazione degli autobus in via di via Zama a Ragusa di un carabiniere libero dal servizio, ha dato l’input per un’operazione antidroga, che ha portato all’arresto di tre ragazzi. In manette per il reato di detenzione ai fini di spaccio sono finiti un 18enne catanese di origini persiane incensurato, un 19enne ragusano e un 21enne rumeno, entrambi noti alle forze dell’ordine. Il militare ha notato che dall’autobus di linea proveniente da Catania era appena sceso un ragazzo che, proprio la sera prima lui stesso aveva fermato ad Ibla, insieme ad altri due ragazzi, ad un posto di controllo. Uno dei tre era risultato avere precedenti per stupefacenti. Insospettito, il carabiniere, ha richiesto l’intervento di una pattuglia della compagnia di Ragusa, per monitorare cosa stesse avvenendo. Sceso dal pullman, il ragazzo è salito su una vettura, a bordo della quale, come detto c’erano anche gli altri due ragazzi fermati la sera prima che stavano andando via, dopo aver fatto una manovra azzardata. Una coincidenza piuttosto insolita per passare inosservata. E così la pattuglia ha fermato il mezzo, intuendo da subito l’atteggiamento piuttosto teso dei tre. A seguito di una perquisizione, all’interno dell’abitacolo, i militari hanno trovato un sacchetto di carta bianca, tipo quelli per il pane, con cento pezzetti di marijuana, per un peso complessivo di 41 grammi. Condotti in caserma, sono stati sottoposti a rilievi foto-dattiloscopici e dichiarati in stato d’arresto ipotizzando a loro carico il reato di detenzione ai fini di spaccio. Il pubblico ministero di turno, Serena Menicucci, concordando con le risultanze dei militari ma contestualmente considerando la ridotta pericolosità sociale e la giovane età dei tre, ha disposto che fossero ristretti agli arresti domiciliari, in attesa della convalida e dell’interrogatorio. Intanto prosegue l’attività di indagine dei carabinieri per capire i canali di approvvigionamento dello stupefacente, ipotizzando che sia stata acquistato a Catania, ed anche per verificare quali i canali di smercio che sarebbero stati utilizzati.